Il picco da 250 mg c’è stato. I dati dell’Arpac lo avevano detto chiaro ed anzi avevano fatto accenno ad altri tre sforamanenti sensibili il giorno prima che il caso esplodesse, le giornate dal 15 al 18 novembre. Parliamo ovviamemnte della vicenda tetra e dei pozzi di Pezzapiana e c’è da sottolineare come per la prima volta dal verificarsi dei fatti l’Amministrazione ammetta che l’acqua non solo era contaminata ma addirittura non potabile.
Lo ha detto, magari a mezza lingua, l’assessore all’Ambiente Rosa leggendo la relazione che ha accomnpagnato il dibattito assembleare. Per la prima volta il Comune ammette il picco accertato nei pozzi di Pezzapiana l’acqua prelevata dai pozzi ed erogata alla parte bassa della città non era potabile perché aveva superato il limite di legge di 250 volte. Il sindaco, la cui assenza al dibattito è stata giusitificata con il fatto che nello stesso tempo era al telefono con la Regione, aveva fino a qualche giorno fa smentito il picco attraverso tutti i canali di comunicazione a sua disposizione a tratti preferendo il dato Gesesa-Acea a quello delle autorità pubbliche, cosa che ha indotto le opposizioni a gridare alla delegittimazione. Insomma, il picco ora è acclarato.
le dichiarazioni nel servizio che segue