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I lunghi coltelli del PD. Zoino: commissariamento atto brutale e inconcepibile

I lunghi coltelli del PD. Zoino: commissariamento atto brutale e inconcepibile

18 Dicembre 2022 | by Enzo Colarusso
I lunghi coltelli del PD. Zoino: commissariamento atto brutale e inconcepibile
Politica
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Del commissariamento del PD sannita e relativo azzeramento delle cariche. E’ ora il turno del segretario cittadino beneventano del partito Francesco Zoino ad esprimere lo sdegno decariano per una decisione che oggettivamente lascia aperti molti interrogativi. Io delegittimo te e tu delegittimi me, chi di delegittimazione ferisce di delegittimazione perisce e via per la tangente. I nemici di De Caro, a tutte le latitudini, intendono arrivare alla resa dei conti con l’ingombrante personaggio che per adesso osserva quanto accade e come spesso succede manda avanti i suoi riservandosi di intervenire in un secondo momento o di non intervenire affatto a seconda di come intende affrontare la questione. La cosa che però è chiara a tutti è che questo passaggio è il più delicato da quando prese possesso del partito, quello in cui appare più vulnerabile. Senza cariche pubbliche la battaglia nei confronti dei suoi nemici interni è senza dubbio più complicata e tra le mura amiche di Largo Guerrazzi avverte ancora di più il senso di impotenza davanti all’offesa un tempo nemmeno lontanamente immaginabile. Vero è che di errori ne ha commessi parecchi in questi ultimi 7 anni ma lui e i suoi pasdaran non lo ammetteranno mai. Non che faccia molta differenza ma il risultato è questo. Detto ciò torniamo a Zoino che considera quanto accaduto negli ultimi giorni un paradosso: “un segretario, Cacciano, eletto democraticamente, defenestrato da un segretario dimissionario e da un referente regionale nel ruolo di commissario”. Oggettivamente la situazione, come scritto in una precedente riflessione, ci sembra come un regolamento di conti che inevitabilmente finisce per essere il detonatore di qualsivoglia cambiamento di uomini e di potentati, benchè il potere finanziario del partito resti nelle mani di Umberto.

 

Zoino confessa che una situazione del genere, in svariati anni di politica, non gli era mai capitata. “Ho trascorso svariati giorni ad interrogarmi sulla violenza di tale azione, scrive Zoino, nonché sulle possibili motivazioni politiche. Probabilmente il tutto parte da una semplice premessa. Chi ricopre un ruolo di responsabilità politica, a partire dal segretario nazionale, dovrebbe mostrare rispetto costante per la comunità che rappresenta, portando con sé, sempre, in giacca, una lettera di dimissioni già firmata, da datare e consegnare a chi di dovere al momento opportuno. Prassi, questa, a cui si è, purtroppo, poco incline. Si cerca di tutelare troppo spesso la propria posizione e l’orticello politico conquistato, anziché il partito, e la sua immagine, anche in presenza di “catastrofi” evidenti. Fatta tale premessa, da cui secondo me prende origine l’atto brutale perpetrato dagli organismi nazionali, l’azzeramento della segreteria provinciale, eletta democraticamente attraverso un congresso trasparente e rispettoso delle regole sotto la supervisione dell’allora commissario Borghi nominato proprio da Enrico Letta, non può che rappresentare una scorretta manovra pre-congressuale messa in campo al solo fine di favorire pochi dirigenti sanniti a scapito di tanti altri che, a differenza dei primi, hanno espresso in maniera chiara il proprio sostegno a favore del candidato alla segretaria nazionale del PD Stefano Bonaccini.

 

Un atto questo inconcepibile. Non si può tentare di sovvertire le sorti di una partita già iniziata attraverso l’intervento parziale di chi dovrebbe rappresentare, invece, un soggetto terzo ed equidistante. Queste scorciatoie sono inaccettabili. Le partite vanno giocate a viso aperto e senza sotterfugi. Il mancato rispetto proprio di quelle regole alla base dell’agire politico di una comunità intera, mi spinge a lanciare un appello alla tenacia ed alla resistenza di amici e compagni, di dirigenti ed amministratori democratici, che hanno realmente a cuore le sorti della nostra federazione e dei nostri territori. Sono consapevole che quando ad essere lesa è finanche la dignità di chi giornalmente, senza alcun interesse perché animato esclusivamente da passione ed entusiasmo, si adopera a sostegno della causa democratica, si cade nella disaffezione e, di conseguenza, nella perdita di fiducia! Ora, però è il momento di non nascondersi. Difendiamo con forza, insieme, le scelte fatte, ribellandoci a chi intende limitare il nostro agire, a salvaguardia della democrazia e di quella autonomia sancita dalle regole che ci governano”.

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