Clemente Mastella è tornato a riunire ieri a Via Aldo Moro il suo stato maggiore di Noi di Centro in maniera plenaria, forse per la prima volta dopo il non felice esito del voto di settembre. Presenti tutti e cinque i segretari provinciali e i consiglieri regionali Iodice e Gino Abbate. Ai suoi Mastella ha assicurato che si proseguirà sulla strada maestra della forza territoriale del partito “guardando con attenzione, nel prossimo futuro, ai partiti nazionali che hanno maggiore affinità con i nostri valori”.
Nel mirino di Mastella, mai pago delle tante battaglie politiche condotte negli ultimi decenni, i prossimi appuntamenti elettorali; le Europee del 2024 e chissà le Provinciali che potrebbero tornare col suffragio universlae se il Parlamento dovesse decidere di porre fine al pasticcio della “Delrio” e tornare allo status quo ante il 2014. E Mastella sarebbe pronto a riciclare sua moglie per una nuova stagione politica. Sono supposizioni, per ora. Di tempo ce ne è ma Mastella già pensa alle prossiome sfide.
Per adesso c’è anche da riorganizzare e rimotivare il partito. “È chiaro che in Campania ci sono diverse questioni che vanno affrontate e sulle quali con i nostri consiglieri regionali faremo sentire la nostra voce”, dice Mastella. Uno dei temi affrontati è quello della differenza di trattamento, ad iniziare dai finanziamenti per la cultura, tra area metropolitana e zone interne. “Non è possibile che si assegnino milioni ad un capoluogo e nemmeno le briciole ad altri. È indispensabile che De Luca e la Giunta si ricordino che la Campania è composta da cinque province”, ha aggiunto ancora Mastella.
Tema molto discusso durante la riunione anche la differenza di trattamento, ad iniziare dai finanziamenti per la cultura, tra area metropolitana e zone interne. “Non è possibile che si assegnino milioni ad un capoluogo e nemmeno le briciole ad altri. È indispensabile che De Luca e la Giunta si ricordino che la Campania è composta da cinque province”, ha aggiunto ancora Mastella. Al termine della riunione si è concordato di calendarizzare incontri periodici e di promuovere iniziative, anche provinciali, sui temi di interesse collettivo da condividere poi nelle iniziative dei consiglieri regionali.