Il giorno del ritorno a Benevento di Padre Alex Zanotelli. L’ultima volta era stato in occasione del primo consiglio del neocostituito distretto idrico sannita e della contemporanea manifestazione di protesta sotto il palazzo del Reduce a Via Traiano. Oggi pomeriggio sono stati i giardini laterali alla prefettura a fare da teatro a questa nuova manifestazione, cui la mediaticità cittadina non ha attribuito il giusto richiamo e per la verità nemmeno la classe politica che si oppone a Mastella che anzi, nelle ore immediatamente antecedenti il raduno di oggi, già segnalava il prossimo appuntamento del 17 dicembre. Tuttavia, il pomeriggio è stato in massima parte assorbito dalla questione eterna dell’acqua contaminata e per qualche ora addirittura inquinata di Pezzapiana. Il nemico pubblico numero uno Corona, leader di Altrabenevento, dopo avere attraverso noi di Lab reso pubblico il documento Arpac di metà settembre che già segnalava livelli esorbitanti i limiti di legge del tetracloroetilene e ne informava il Comune di Benevento, è tornato sull’argomento della diversa valutazione delle analisi in riferimento ai 250 mg poi diventati 1 nel giro di qualche ora rilevati da Arpac. “Arpac ha fornito a noi di Altrabenevento dati che confermavano che il superamento della soglia era stato reiterato; non solo i 250 mg ma un picco di 189 nel tardo pomeriggio del 16 novembre e nella stessa giornata del 17 ce ne erano altri due e cioè 62,2 mg e 47,2 mg. Gli esami sono quindi 4, dice Corona, e non solo due”. La tabella del sindaco. “Sono dati inventati”, attacca Corona che si riferisce alla ormai famosa conferenza stampa di Mastella quando il Primo Cittadino bevve il bicchiere d’acqua. “Mastella agitò un foglio della cui attendibilità non c’è traccia e non si è capito chi ha redatto quella tabella e la cosa è grave e clamorosa.” Insomma, Corona non molla e fa riferimento a nuove analisi che con molta presumibilità sono già state trasmesse alla Procura della Repubblica a cui si chiede di intervenire per chiudere i pozzi di Pezzapiana così come a suo tempo furono chiusi quelli di Campo Mazzone, 47 volte eccedenti il livello di tetracloroetilene presente nella falda.