La relazione dell’Arpac del 14 settembre e i valori sballati di tetracloroetiolene e di dibromoclorometano. Un documento che fa riflettere in merirto alla conoscenza di un problema che da 4 anni imperversa nel dibattito pubblico cittadino e che a fatica è riuscito ad imporsi all’attenzione generale. Il Comune di Benevento sapèeva sin da settembre del problema in questione a tal punto che ordina a Gesesa di accertarsi di quanto Arpac aveva relazionato. Gesesa effettua le ispoezioni ma a suo avviso il livello della contaminazione è pienamente sotto il tetto dei limiti di legge. Aggiunge, per bocca dell’AD Rubbo, che quelle verifiche non competevano direttamente alla partecipata perchè in riferimento ad acque sotterranee. Dunque, anche a settembre i rilevamenti di Arpac e di Gesesa erano diametralmente opposti, una situazione che deve indurre riflessione. Tace il Comune ma tace anche l’opposizione che chiede un consiglio ad hoc ma sulla presenza di dibromoclorometano non ha ancora fatto sentire la propria voce e nemmeno sul documento Arpac di settembre. Fa eccezione Giovanna Megna, di Civico 22, che invece, dal canto suo, chiede chiarezza sulla questione. Intanto sabato pomeriggio su iniziativa di Acqua Bene Comune, Libera e Altrabenevento si tornerà ad affrontare il problema dell’acqua pubblica ma anche quello dell’acqua contaminata di Pezzapiana, due cose tra loro molto più conesse di quanto si possa immaginare. Ci sarà anche la Cgil. Luciano Valle segretario sannita del sindacato.
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