Gabriele Corona l’ha avuta vinta per l’ennesima volta nei vari ricorsi disciplinari che lo hanno interessato quando era in servizio presso il Comune di Benevento in conseguenza delle sue tante battaglie. L’ultima riguarda il Piano Periferie e il tetracloroetilene nei pozzi, argomenti per i quali era stato accusato di diffamazione. Ma non contento riparte lancia in resta.
“Il sindaco Mastella minaccia le solite denunce a destra e a manca per le critiche che ha ricevuto da tutta la città dopo le ordinanze relative alla potabilità dell’acqua con il tetracloroetilene.
Insulta senza fare nomi ma si comprende che, tra gli altri, si riferisce a me e ad Altra Benevento che da quattro anni chiede la chiusura dei pozzi di Pezzapiana perché la presenza del pericoloso inquinante ha superato la soglia di contaminazione.
Mastella ha provato varie volte ad intimidirmi con querele e provvedimenti disciplinari che ho ricevuto da dipendente del Comune, per le critiche, argomentate e documentate, che gli ho rivolto a proposito di appalti pubblici, gestione del personale, servizi sociali e utilizzo di risorse pubbliche.
Finora, tutte le sue improvvide iniziative sono cadute nel vuote ed infatti il giudice del lavoro dopo aver annullato un trasferimento punitivo da me subito nel 2016 (dal settore Urbanistica ai Vigili Urbani) e due sanzioni disciplinari del 2018, ha recentemente censurato anche la “sospensione dal soldo e dal servizio” del 2020 per il dossier contro il progetto Periferie su Terminal Bus-Piazza Risorgimento, gli incarichi alle società di riscossione tributi, l’ex Palazzo INPS e la mancata chiusura dei pozzi contaminati da tetracloroetilene.
Quelle critiche che poi si sono dimostrate fondate, furono allora considerate dal Comune “manifestazioni ingiuriose nei confronti dell’Ente e del Sindaco Clemente Mario Mastella che superano certamente l’espressione della libertà di pensiero in quanto mirano a destabilizzare l’organizzazione amministrativa, politica e burocratica del Comune” e pertanto fui sospeso dal servizio per quattro giorni con riduzione dello stipendio.
Invece, il giudice del lavoro, dott.ssa Adriana Mari, accogliendo il mio ricorso e le tesi difensive dei miei avvocati, Daniela Sarracino e Maurizio Zeoli, il 17 novembre ha sentenziato che i fatti riferiti da Altra Benevento rispondevano a canoni di verità, erano di pubblico interesse e le espressioni utilizzate per il legittimo diritto di critiche non erano diffamatorie, volgari o ingiuriose.
Di conseguenza il giudice ha annullato il provvedimento disciplinare e condannato il Comune di Benevento a pagare la parte di stipendio trattenuta e le spese legali.
Adesso Mastella dovrebbe chiedere scusa a me e alla città anche per l’ennesimo danno economico che ha procurato.
Invece continua ad appellare come idioti, squadristi, delinquenti, squallidi personaggi e sciacalli i cittadini che gli rivolgono critiche legittime e considera “sgarbo istituzionale” le comunicazioni dell’ARPAC per le comunicazioni sulla presenza di tetracloroetilene nei pozzi di Pezzapiana fino a 25 volte la soglia di potabilità che egli considera sbagliate.
Invece ha sbandierato nella conferenza stampa di sabato scorso una strana tabella con dati sulla improvvisa riduzione dell’inquinante che però non sono attendibili perché mancano le date dei prelievi, sono contraddittori per il rapporto tra valori riscontrati nel pozzo e quelli addirittura maggiori trovati alle fontane dopo la miscelazione con acqua del Biferno (in concentrazione ignota) che invece certamente “riduce” la concentrazione del tetracloroetilene.
Per fare chiarezza davvero Mastella e i suoi sostenitori devono smettere di fare sceneggiate e pubblicare sul sito del Comune i risultati ufficiali (non le anonime tabelle riassuntive) degli esami effettuati dagli inizi di novembre fino a sabato scorso.”