“Sono intervenuto in Consiglio Regionale su un tema molto delicato per la nostra regione, ossia il comparto bufalino e la necessità di fronteggiare il rischio di diffusione della brucellosi negli allevamenti”. A dichiararlo il consigliere regionale Gino Abbate.
“Cinquemila addetti del comparto bufalino sono stati licenziati, – ha spiegato il consigliere regionale -. Si tratta di un’emergenza nazionale che, come tale, va affrontata. Se il piano regionale non funziona, occorre applicare nuovamente il piano nazionale che punta sulla vaccinazione.
Credo che sia un argomento che coinvolga il Consiglio Regionale in tutte le sue espressioni politiche. Devo dire che i numeri sono impietosi rispetto a quello che sta succedendo, oltre ogni previsione. La delibera 104 doveva garantire un abbattimento della brucellosi di circa il 50 per cento, cosa che non è accaduta: stiamo intorno al 14, 15 per cento, con 86 focolai presenti sul territorio. Quello che penso che c’è una emergenza non solo locale ma nazionale.
Cinquemila persone che aspettano di essere reintegrati al lavoro, non voglio trovare responsabili ma c’è da dire che la condotta di questo piano non ha portato ai risultati sperati. E’ compito della politica mettere in campo azioni che mirino a porre un freno al diffondersi della brucellosi negli allevamenti.
Un momento di confronto che doveva avvenire prima, all’atto della presentazione del piano di emergenza. Oggi gli allevatori hanno fatto una semplice richiesta e se il governo regionale non riesce ad intervenire è giusto affidarsi a quello nazionale che ha i fondi per abbattere questa patologia, così come fatto in passato.
Il nostro obiettivo è quello di riportare la Campania tra le eccellenze nazionali, continuiamo in questa direzione”.