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Impressioni di novembre

Impressioni di novembre

2 Novembre 2022 | by Enzo Colarusso
Impressioni di novembre
Politica
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Mastella ce fa campà. Lo diciamo in vernacolo e senza fini troppo ironici ma il senso è che la sua figura metacittadina, nazionale, lo staglia su prospettive alte da cui guarda in giuso. Ogni sua parola è fonte di riflessione, ogni suo singulto genera reazioni. A partire da noi. Prima di lui a Benevento non fuor cose create, un paese, ipse dixit, divenuto poi città. La sua notorietà ha provveduto ad esaltare la recondita Ceppaloni ed ora abbaglia il capoluogo. Mastella, ammette: Benevento è poco conosciuta, ma a partire da lui, nel bene e nel male, la Serie A arrivata ben due volte, qualche grosso industriale e qui il discorso sarebbe da allargare a dismisura, tutte queste cose la rendono ora nota all’italico palcoscenico. Tutto questo il sindaco lo ha espresso durante la sua visita al Camposanto cittadino, nella giornata dedicata tradizionalmente ai defunti, stimolato dalle domande della stampa presente cui affida una funzione quasi sempre di mero gregariato; per le cose serie, quelle che contano davvero, dispone di megafoni ben più potenti e organizzati. Per far pervenire, ad esempio, i messaggi che ritiene più ficcanti come quello al Governatore De Luca s’è avvalso del Corriere del Mezzogiorno, illo tempore per le dimissioni due anni fa scelse il Fatto Quotidiano, attraverso il quale ha chiesto maggiore chiarezza su cosa sarà, se sarà ancora, l’alleanza che ha imbastito dalla fine del 2019 e che il Covid ha cementato in un rapporto saldissimo. Fino alle contingenze ultime, alle Politiche di settembre, ma si può dire che quell’idillio s’era appassito da un bel pò. Mastella ha incassato la sconfitta elettorale che anche lui, un asso delle campagne elettorali, ha giudicato in cuor suo come un lavacro ineluttabile, un passaggio doloroso verso un destino già segnato solo per ribadire estrema vicinanza alla moglie, socia in politica, ma essendo ben consapevole della impossibilità di un successo anche solo immaginabile. Ora ha già voltato pagina. Guarda alla prossima scadenza, chiede il rimpasto al suo sodale che non ne vuole sapere ma deve subire quasi un diktat da questa classe dirigente del PD alla quale deve l’elezione del figlio e si sa certe cose si devono mettere nel conto e magari sperando che ne venga presto un’altra per ricominciare a battagliare. Noi di Centro perde pezzi, Casucci che forse non ne ha mai fatto parte, è uomo del presidente; qualche consigliere s’è sfilata, il presidente nazionale durante la campagna elettorale, il segretario regionale dimissionato subito dopo.  Il sindaco vorrebbe piazzare la moglie in giunta ma sa anche qui che non ha molta speranza di riuscire. E allora non resta che tornare ad indossare i panni del viandante e puntare Forza Italia, sponda Berlusconi-Ronzulli, e restasre aggrappato ai palazzi di città.

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