E’ l’irpino Matteo Piantedosi il ministro dell’Interno indicato dal presidente del Consiglio incaricato Giorgia Meloni. Lo ha annunciato Meloni stessa elencando al Quirinale la lista dei ministri del suo esecutivo.
Matteo Piantedosi, 59 anni è nato a Napoli ma è originario di Pietrastornina, dove torna spesso in occasione di eventi culturali e benefici: nell’agosto scorso è stato il testimonial della raccolta di sangue promossa ad Avellino dall’associazione “Donatori Nati”. Nelle giornate libere da impegni, torna in Irpinia per dar sfogo alla sua grande passione per la bici che gli consente, come dice, di “ammirare lo splendido scenario dell’appennino irpino”. Proprio domenica scorsa, insieme agli amici di Avellino , il neo ministro ha pedalato per quaranta chilometri. Insieme all’ex capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, scala spesso i tornanti che portano ai mille metri del santuario mariano di Montevergine. Appassionato tifoso delle squadre di basket e di calcio di Avellino , Piantedosi ha ricevuto nel 2019 la cittadinanza onoraria dal comune di Pietrastornina, “la dedico -disse in quella occasione- a mio padre”, che era scomparso da poco.
Il sindaco di Pietrastornina, Amato Rizzo, ha festeggiato insieme alla comunità la nomina di Piantedosi a cui è stato inviato un caloroso messaggio caloroso di auguri e buon lavoro con l’invito ad tornare appena possibile a Pietrastornina.
“L’unanime rallegramento dell’Irpinia” viene espresso dal deputato Gianfranco Rotondi, eletto nel collegio uninominale di Avellino che definisce Piantedosi “uno dei suoi migliori figli”. Piantedosi è stato anche amico e “allievo”, come si è definito, dell’avellinese Antonio Manganelli, prefetto e capo della Polizia prematuramente scomparso nel marzo del 2013.
E’ il secondo irpino titolare del Viminale dopo Nicola Mancino che fu ministro dell’Interno dal 1992 al 1994 nei drammatici anni dell’attacco della mafia allo Stato
LA SCHEDA
Dopo due anni passati da prefetto di Roma, il suo è un ritorno nel palazzo del Viminale che conosce bene e dove è stato, tra le altre cose, capo di Gabinetto, prima con Matteo Salvini e poi con Luciana Lamorgese. Sposato, due figlie, è laureato in Giurisprudenza e abilitato all’esercizio della professione forense.
E’ entrato nell’amministrazione civile dell’Interno a 26 anni, assegnato alla prefettura di Bologna nella quale, dopo diversi incarichi, per otto anni ha svolto l’incarico di capo di gabinetto. Nel febbraio 2007 è stato nominato viceprefetto vicario nella stessa prefettura fino al 2009, quando è stato chiamato al Viminale per dirigere l’Ufficio relazioni parlamentari. Nominato prefetto il 3 agosto 2011, è stato destinato a Lodi. Dal gennaio 2012 una nuova nomina di vice capo di gabinetto del Ministro dell’Interno e, dal giugno 2012, vice capo di gabinetto vicario. Il Consiglio dei Ministri, il 16 novembre 2012, lo ha nominato vice direttore generale della pubblica sicurezza per l’attività di Coordinamento e Pianificazione delle Forze di Polizia. Ha presieduto, tra le altre cose, la Commissione consultiva per l’attuazione del servizio del Numero unico di emergenza Europeo e, dopo vari incarichi presso il ministero dell’Interno, è tornato a Bologna da prefetto nel 2017.
Nel giugno del 2018 è stato nominato capo di gabinetto del Viminale e con il ministro Matteo Salvini ha gestito i mesi della linea dura contro gli sbarchi, mantenendo il suo ruolo anche con l’arrivo di Luciana Lamorgese, fino alla nomina a prefetto di Roma, nell’agosto del 2020. Nella Capitale ha coordinato i controlli in piena emergenza Covid e una serie di operazioni per la legalità a partire dalla lotta alle occupazioni abusive.