Matera si presenta. Alla Rocca dei Rettori la conferenza stampa del post-voto, subito dopo una affermazione personale e di partito di larghissima possanza e che proietta il buccianese ai vertici della politica nazionale, quel Laticlavio lungamente rincorso e che ora fregia il suo cursus honorum. Dietro di se la campagna elettorale, davanti a se numerosi e gravi problemi di un territorio in nome del quale sarà a Palazzo Madama, quel territorio che è il convitato di pietra di chiunque si accinga a governare i processi legati ad esso per una terra, quella sannita, che ha disperatamente bisogno di capacità e impegno costante. Sanità, lavoro, occupazione, crisi energetica con l’incubo della chiusura di tante attività imprenditoriali e conseguente depauperamento dei redditi familiari. Occorre uno sforzo triplice, ha detto Matera, che presuppone lavoro a 360 gradi. “Dobbiamo recuperare un gap di rappresentanza che dura da anni e occorre lavorare sodo nelle aule parlamentari” e focalizza l’attenzione sul Fortore esprimendo apprezzamento per l’ingresso di quella parte della provincia sannita nel novero dello SNAI, la strategia nazionale delle aree interne. “Il mio non sarà un atteggiamento di chiusura”, dice Matera, “ma un atteggiamento di profonda inclusione perchè il lavoro che ci attende non può essere limitato alle appartenenze politiche che pure hanno il loro peso ma qui c’è da salvare una fetta di area interna che rischia di scomparire e affermare posizionamenti partitici potrebbe risultare terribilmente deleterio”.
