La vicenda Lumode/Bando Periferie non smette di regalare sorprese. Non si è fatto a tempo a registrare la bocciatura della mozione dell’opposizione, che lunedi in Consiglio chiedeva l’annullamento in autotutela degli atti del 2018 relativi alla gara per il Project Financing, che lo stesso sindaco Mastella, in un comunicato diramato ieri, ammetteva la necessità di annullare alcuni atti relativi al progetto e che prevedeva la costruzione di un palazzo sull’area Terminal Bus e un parcheggio interrato in piazza Risorgimento. Un cambio di orientamento che fa pensare. Fa pensare, ad esempio, alla posizione del professor Abbamonte, la cui opinione è grandemente considerata da Mastella, che sostanzialmente ha già detto che è prudente seguire il parere dell’Anac e che cioè per i Project Financing il privato deve partecipare con capitale proprio per almeno il 51% e lo Stato col 49%. Che è sempre stata la posizione di Altrabenevento, ribadita l’altra sera a Doppio Taglio da Gabriele Corona. Altrabenevento che si pone alcune domande. La prima è circa la repentina virata del sindaco che in Consiglio boccia e ordina di bocciare la mozione dell’opposizione e poi, nel giro di qualche giorno, sostanzialmente da ragione ai suoi antagonisti pur esprimendo parole di biasimo nei loro confronti. Perifano ribadisce il ricorso a Procura della Corte dei Conti e Procura della Repubblica se vi dovessero essere ricadute sulla comunità in termini di aggravi economici e rilancia il tema della celerità dei provvedimento da adottare
Nel comunicato emesso dal sindaco si fa riferimento al fatto che gli atti del 2018 della gara del Project Financing si possono annullare perché “la società Lumode ha manifestato il sopravvenuto disinteresse all’iniziativa non ritenendo suscettibile dell’incremento la quota di finanziamento privato”. E tuttavia, ci sarebbero le due diffide di Lumode, nelle quali si dice l’esatto contrario e cioè che l’azienda di Gricignano d’Aversa ribadisce di non essere disposta ad incrementare la sua quota di partecipazione ma sollecita la gara per il Project Financing 25% privato – 75% pubblico che il Comune ha approvato nel 2016 e che sarebbe pronta a chiedere un robusto risarcimento danni qualora Palazzo Mosti dovesse annullare la gara, come sembrerebbe dalòle ultime paroole del sindaco. Un vero e proprio rompicapo che potrebbe autorizzare a ritenere che tra Comune e Lumode possa essere in atto un tentativo di intesa e addirittura un reinserimento sotto altre spoglie, magari un nuovo partenariato pubblico-privato, ad iniziativa pubblica, al quale possono partecipare i privati e quindi anche Lumode. Supposizioni o letgture tra le righe, solo il tempo ci dirà come evolverà questa vicenda in cui rischia di rimetterci solo la città.