“Un lavoro. Punto. Che vuol dire contratti veri e retribuzioni adeguate. Un lavoro “senza aggettivi accanto”, per dirla alla Troisi. Di questo ha bisogno l’Italia, di questo ha bisogno in particolare il Mezzogiorno. Bene ha fatto, dunque, il segretario Enrico Letta a dichiarare conclusa la stagione del Jobs Act”.
Così Antonella Pepe, candidata alla Camera per i Democratici e Progressisti nel collegio uninominale di Benevento nel corso di una iniziativa della Cgil sannita che ha visto protagonista anche Susanna Camusso, candidata con il Pd al Senato.
“Ma superare il Jobs Act – prosegue l’esponente Pd – non significa tornare indietro. Significa archiviare quel paradigma secondo cui la modernizzazione del mercato occupazionale passa necessariamente per un restringimento delle tutele per i lavoratori. Tutt’altro, modernizzare vuol dire cogliere nuove opportunità. Ne cito una tra tutte, lo smart working. Lo abbiamo conosciuto come misura emergenziale nella fase più critica della pandemia, oggi rappresenta un’occasione per ripensare il mondo del lavoro nella sua dimensione sociale, economica e ambientale”.
“In particolare, – aggiunge Antonella Pepe – dal lavoro agile può arrivare un’azione di contrasto forte allo spopolamento dei territori delle aree interne. In alcune zone montane del Nord del Paese sta già accadendo, in Europa il processo era già in corso prima dell’avvento del Covid. E per la verità pure nei nostri comuni abbiamo visto amici rientrare dalle città. Ma è una tendenza che rischia di affievolirsi. Per consolidarla e renderla strutturale occorrono da un lato investimenti sulle infrastrutture digitali e sulla formazione e dall’altro la volontà di migliorare e normare lo strumento dello smart working. Ma è una sfida che va affrontata. Perché guarda al futuro. Anche e soprattutto dei nostri territori”.