“Ho appreso dalla vostra testata di aver preso parte ad una sorta di conclave politico a Luzzano. Resto interdetto, una costruzione davvero fantasiosa. Il semplice fatto di essere stato invitato a cena da un amico in partenza per gli Stati Uniti è stato interpretato come un tavolo politico sul quale disegnare chissà quale trama e chissà quale accordo.
E solo perché vi hanno preso parte alcuni amici amministratori del territorio con i quali spesso ci si ritrova insieme ad eventi, manifestazioni, feste e cerimonie. Voglio solo ricordare che, oltre ad essere persone impegnate in politica, siamo anche uomini e donne che hanno bisogno di momenti di spensieratezza e che non è corretto strumentalizzare la vita privata. Nessun inciucio e nessun accordo trasversale. Non sarebbe rispettoso, non sarebbe giusto e non ve ne sarebbe assolutamente bisogno”.
Questa è la replica di Domenico Matera, candidato al Senato nel listino proporzionale per Fratelli d’Italia, al nostro articolo che traeva spunto da una cena alla quale era stato presente insieme ad altri commensali, alcuni dei quali rappresentanti istituzionali ed anche esponenti di partito. Nell’articolo, chi scrive ha volutamente sottolineato che non si è trattato di un “raduno clandestino”, le foto apparse sui social lo stanno a dimostrare, e che quindi non c’è stato alcun conclave politico, sempre che i convitati non abbiano imposto al ristoratore di farsi chiudere dentro.
Nessuna strumentalizzazione, caro Mimmo, e meno che mai una invasione nella tua vita privata che come quella degli altri è sacra, e d’altra parte non avremmo mai utilizzato quelle foto di dominio quasi pubblico proprio per non incorrere in scivoloni del genere. Non ci appartiene. Per cui da parte nostra è lontana l’idea di violare la tua privacy. Quello che volevamo dimostrare è che si è trattato di una cena tra personaggi pubblici, benchè amici, impegnati in campagna elettorale, tu direttamente, gli altri per interposta persona, e si è voluto darne notizia. I saluti e gli scambi di confidenze nei confronti di amici in partenza non appartengono al dibattito pubblico e infatti nell’articolo non sono accennati.
Se leggi più attentamente ti potrai rendere conto anche della natura ironica di quanto c’è scritto, a dimostrazione che si è ipotizzato un discorso a due voci ma che non esiste alcun tentativo di delegittimare la tua campagna elettorale, se è questo che intendi, e non ve ne sarebbe motivo visto il nostro agire mai furbesco verso chicchessia, anzi sempre estremamente diretto, a volte anche troppo diretto. Il pezzo vuole mettere in evidenza che se v’è stata digressione politica e visto il periodo e la possanza dei tuoi ospiti non sarebbe stata cosa astrusa, quelle stesse argomentazioni toccano più gli altri che la tua condotta visto che sono quelli a dover lavorare e molto per concorrere ad una affermazione, quella per cui si battono, che risulta essere proibitiva ma non impossibile. In sostanza, si è solo voluto alludere ad un possibile gioco diplomatico e il periodo ne autorizza il sospetto, non c’è nulla di cui sorprendersi.
Tu sostieni che così con è stato e noi ne prendiamo atto e d’altra parte so bene quanto affetto ti lega ai quei luoghi, non lontani da Bucciano, per i quali ti sei sempre battuto e ti batti con assoluto impegno. Tanto era doveroso scriverti per allontanare da noi i sospetti di ingerenza in questioni personali ma per affermare che “semel abbas, semper abbas” e cioè ricoprire un ruolo pubblico impone una veste ineludibile, anche quando si va a pranzo con amici ed espone a questo tipo di eventualità che vanno però argomentate nel rispetto di ognuno ma nella economia dell’informazione.