Noi siamo un partito a km 0. Il mio simbolo è Mastella Noi di Centro europeisti, ma voglio anche fare una cosa che non fa nessuno. Provate a far chiamare a un cittadino italiano un leader politico, non trova nessuno che risponda. Io rispondo direttamente, questo è il mio numero, 3355930411. Chiunque in Campania, in italia, ovunque, può chiamarmi e io rispondo, per esigenze che riguardano i problemi di natura elettorale, o i programmi elettorali, o fatti che possono riguardare attività di natura politica. Nessun leader in Italia dà il suo numero di telefono, io do il mio numero personale”. Lo ha detto Clemente Mastella, sindaco di Benevento e leader del partito Noi di Centro-Europeisti, durante la conferenza stampa di presentazione della lista al circolo Rari Nantes di Napoli
Per il suicidio politico di Letta temo di sì. Si è suicidato da solo” dice Mastella rispondendo , a chi gli chiede se sia inevitabile la vittoria del centrodestra alle elezioni del 25 settembre.
“Per competere -bisogna fare come l’Ulivo dove eravamo tutti assieme appassionatamente, anche se con difficoltà di realizzazione di impianti programmatici, ma facemmo un unico programma. Qui ci sono invece programmi distonici, si tiene dentro Fratoianni e si escludono i 5 stelle, una cosa incredibile. Questo campo larghissimo – conclude – si è ridotto a un campetto nemmeno di periferia”.
“Se uno vuole fare una cosa seria invita tutti, magari anche quelli come me. Questa è la democrazia, dovrebbero osservarla anche al meeting di Rimini” commentando la foto dei leader politici al
meeting di Comunione e Liberazione a Rimini. Io sono stato invitato quando ero ministro – ricorda Mastella – invece oggi no. Non me ne frega nulla, non è che mi interessa partecipare al meeting, però se fai una democrazia seria devi invitare tutti, o il primo giorno magari inviti quelli che hanno maggiore capacità di ascolto elettorale, poi gli altri giorni inviti anche quelli più modesti. Questa è la democrazia e dovrebbero anche osservarla al meeting di Rimini, peraltro in una condizione di natura legata al mondo cattolico, nel senso che anche gli ultimi devono essere consacrati nel dato
dell’eguaglianza come tale. Questo è il Vangelo ma evidentemente da quelle parti questo Vangelo non viene praticato”.