Ancora viva la eco della rinuncia-defezione di Domenico Parisi che prima avvertendo Noi di centro, poi attraverso un post sui facebook ha declinato l’invito a candidarsi per le prossime Politiche adducendo la motivazione legata al suo impegno a sindaco di Limatola. Una giustificazione che si presta a parecchie perplessità. Parisi aveva accettato l’invito non più tardi di due giorni fa quando era già sindaco della sua cittadina per poi mostrare titubanze. Perchè? Mastella rifiuta la parola defezione ma fino ad ora non ha spiegato la sua versione dei fatti, al di la di quelli addotti da Parisi, che hanno portato il presidente del partito al ripensamento; men che mai il suo riferimento più prossimo, Gigi Barone, che ora potrebbe essere chiamato direttamente alla tenzone elettorale. Le voci di dentro mastelliane raccontano di un probabile pressing su Domenico Mauro, commissario Samte, dopo il rifiuto di Forgione, e che dovrebbe rispondere “obbedisco” alla seconda chiamata mastelliana dopo le Regionali di quasi due anni fa e ancora una volta per una candidatura di puro servizio. La cosa potrebbe apparire assai forzata ma i tempi stringono e Mastella, già alle prese con qualche amarezza di troppo a Caserta, non intende avvelenarsi a casa sua. Inutile dire che il sindaco è perfettamente consapevole che il suo carisma è tanta roba ma sono le circostanze politiche e contingenti a poter spingere qualcuno di suoi “atei devoti” a guardarsi attorno e che la “beata solitudo”, da lui scelta ma reversibile al primo spiraglio utile, non sarebbe più considerata opportuna per chi gli si è avvicinato in questi mesi col solo scopo di acchiappare. Non sarà il caso di Parisi, anche se il personaggio si presta a qualche remora e già qualche vecchia conoscenza in cerca di voti e consensi è tornata a fare capolino vista la pochezza delle percentuali; stiamo pur sempre parlando però di soggetti assai inclini a farsi ammaliare dal nuovo che avanza o in qualche caso dal vecchio tornato in auge. E questo potrebbe sparigliare le carte in un contesto, quello mastelliano, in cui stare insieme equivale al principio della mano tesa, verso il basso si intende, e dal classico do ut des in mancanza del quale l’incontro tra le parti non sussiste. Sostenere Sandra Lonardo può anche andare bene, anche se l’impresa si presenta molto complicata, si tratta di vedere se la contropartita a cotanto sacrificio sia commisurata all’impegno. Pro e contro del mastellismo.