Il gran bailamme che si sta agitando nel PD nazionale e le inevitabili conseguenze a scender “pe li rami”. Fuori gioco il sistema decariano, con diverso dosaggio ma sostanzialmente l’obiettivo del Nazzareno è stato quello di voltare pagina.
De Caro aveva annusato l’aria già da parecchio, inutile giraci attorno, e alla fine ha ripiegato verso una ritirata strategica non essendo meno furbo di chi lo ha estromesso. Umberto non ha alcuna intenzione di tirare i remi in barca, c’è da giurarci, e per questo c’è da attendersi come intenderà reagire ad uno smacco difficile da digerire.
Sosterrà, per esempio, la candidatura di Antonella Pepe? E’ una domanda che non prevede risposte scontate. Tendenzialmente si potrebbe dire di si ma il vulnus è troppo grande per non prevedere “vendette tremende vendette” di un notabile messo in discussione in casa propria.
Quanto meno il rompete le righe al proprio elettorato di riferimento che è tanta roba e che potrebbe andare in ordine sparso, magari ad arricchire candidature altre. Mastella, al quale nessuno deve insegnare come si sta in politica, osserva.
Le sue dichiarazioni sono state assai emblematiche. “Il Pd tratta la Campania da terzo mondo, la invade, la mortifica, maltratta i cittadini campani. Sceglie mezzi leader senza consenso popolare e sacrifica aspirazioni e qualità.” Un sacrificio che riguarda anche De Caro? Senza voler fare dietrologie, siamo alla stretta finale e Montecitorio vale molto di più che una sequela infinita di scaramucce verbali.
Il sindaco di Benevento, cui la dea bendata riserva sempre un trattamento di favore, riprende quota. Una bufala, conferma, il contatto con Forza Italia, ma Berlusconi aveva dato mandato di recuperarlo, poi la base campana ha inteso fare altro, eppure qualche prospettiva può apririsi in questo scenario tanto imprevedibile. “Lotto per il mio territorio”, afferma, “credo che gli elettori voteranno in piena libertà” ma è pronto ad approfittare della diaspora umbertina.
Interessante è anche capire cosa farà Mastella in quel di Salerno, se l’asse con De Luca è ancora in piedi, se applicherà una soatanziale desistenza nei confronti della candidatura di Piero. L’estate ceppalonica è molto calda.