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Catabasi decariana ?

Catabasi decariana ?

16 Agosto 2022 | by Enzo Colarusso
Catabasi decariana ?
Politica
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Nessuna grossa novità dalla travagliata direzione nazionale del PD. Letta tira dritto per la sua strada e per quanto ripeta che non vi sia stata alcuna imposizione le sorti delle candidature, per cui tanto si è scritto nelle ultime ore, si incanalano verso una sostanziale esigenza di rinnovamento dei quadri, dettato dall’esigenza di fare fronte al ridotto numero dei parlamentari ma anche dalla contingenza attuale che vede le destre in ascesa. E quindi largo a figure che si presume possano avere maggiore presa. A Benevento nessuno dei due “campioni” proposto dall’assemblea dei circoli è stato ritenuto idoneo.

Esce di scena De Caro, che non è stato disarcionato ma al quale, tuttavia, non è stata riconosciuta una adeguata “rassicurazione”, quella invocata “contendibilità” che ne avrebbe blindato la candidatura. In assenza di garanzie Umberto ha detto, non grazie, ed è come se da Roma lo avessero ringraziato dei tanti servigi resi alla causa e delle tante cose fatte, l’Alta Capacità su tutte e che resta il fiore all’occhiello di tutta la sua presenza parlamentare, e lo avessero gentilmente pregato di farsi da parte in nome della palingenesi.

Perchè il partito ha deciso di fare a meno di Umberto? Perchè non assicurargli il sostegno adeguato? E’ solo una esigenza di ringiovanimento oppure c’è dell’altro? A parte il contrasto insanabile con De Luca, è complicato dirlo ma potrebbe essere la natura divisiva del Capataz una delle cause, forse. Il suo dinamismo ad Avellino, per esempio, dove ha difeso cause non gradite al partito e neppure al Governatore e il riferimento va a Festa e dove, per sua ammissione, rappresenta il 45% del PD. Un continuo stato di tensione che a Roma ha suscitato allarme. E poi i suoi rovesci a Benevento, dove per due tornate ci si è dovuti inchinare a Mastella e dove il partito non è stato in grado di esprimere un proprio esponente perchè non lo aveva, e nonostante il sostegno forte in campagna elettorale, le visite di Orlando e del segretario Letta stesso e di Enzo Amendola lo stanno a dimostrare. Supposizioni, tentativi di capire le ragioni per cui De Caro, e non uno qualunque, sia stato escluso senza esclusione, un “promoveatur ut amoveatur” che conoscendo il soggetto in questione irrita ancora di più. Al suo posto, nell’uninominale al Senato Bn-Av , Carlo Iannace, medico, sannita per nascita ma irpino per adozione. E arrivederci Sannio…

L’altro escluso è Angelo Moretti a vantaggio di Antonella Pepe all’uninominale alla Camera BN-Sannio Alifano. Il suo nome suscitò sorpresa ma anche lui non ha trovato sostegno al Nazzareno. L’impressione è come se tutta una impostazione del PD sannita fosse stata disarticolata nel momento in cui la patria del centrosinistra si vede aggredita dalla marea montante della destra e si ponesse il dilemma su quale cavallo puntare. E alla fine il Nazzareno ha scelto quello di De Luca. Antonella Pepe, che da tempo ha preso ad esprimere posizioni meno rigide nei confronti degli avversari implacabili del potere decariano e lo stesso Erasmo Mortaruolo, non più in grande sintonia con Umberto, sono segnali che vanno interpretati come possibili prodromi di successive evoluzioni. Forse…

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