‘Il governo Draghi è caduto perché alcuni partiti hanno anteposto i propri interessi personali a quelli dell’intero Paese, fregandosene dell’emergenza economica nazionale, dell’inflazione record che va a colpire le tasche delle famiglie italiane.
Contro questi partiti “da interessi personali”, estremisti, si deve rispondere con una coalizione che risponda agli interessi del Paese. Impegno Civico ha questo obiettivo: massimo impegno e spirito costruttivo perché si crei una coalizione che contrasti efficacemente la corsa al governo del Paese dell’estrema destra. Tuttavia, perché ci sia una coalizione deve prevalere il rispetto reciproco e parità di trattamento verso tutti coloro che ne fanno parte.
La chiusura di Letta e Calenda nei collegi uninominali per i fuoriusciti dal M5S è un fatto grave perché non solo non tiene conto che sono deputati che hanno lavorato bene sul territorio, e questo offenderebbe l’impegno civico nei singoli collegi, ma viene messo in secondo piano ciò che ci tiene insieme e cioè la responsabilità nel portare avanti una agenda di riforme tracciata appunto dall’ex premier Draghi.
Dunque questo veto sui collegi uninominali non potrà far altro che rafforzare le destre e far percepire quello che deve essere un’alleanza sui temi come un cartello elettorale. Il metodo Calenda non è efficace per battere le destre, ossia quello della spartizione dei collegi; bisogna mettere al centro i temi, e nel farlo mettere in evidenza quei deputati uscenti che hanno lavorato bene sul territorio su quei temi. Ce ne sono tanti, nel gruppo degli ex M5S.’