Bocche cucitissime sulla questione Lumode. La situazione è molto delicata, ne va di mezzo la credibilità dell’Amministrazione Mastella che sul Bando ha costruito una buona parte della propria spendibilità politica ed amministrativa. Due giorni fa l’incontro fra Lumode e Comune, un primo approccio per capire come imbastire la exit strategy che garantisca alla ditta di Gricignano d’Aversa di non uscire con le ossa rotte dalla vicenda dopo il pronunciamento dell’Anac e dopo l’ostinato mantenimento delle posizioni del Comune in termini di compartecipazione pubblico privata bocciata dalla stessa Anac. La questione dei trecentomila euro chiesti da Lumode per evitare di andare in tribunale. Palazzo Mosti lascia intendere che sia una somma frutto di esagerazioni giornalistiche ma non si pronuncia sulla vera entita della richiesta fatta dai casertani. Vaghezza anche su di una possibile nuova riunione, l’avvocato Salvi azzardò una decina di giorni, segnale questo che la questione è ben lontana dal potersi dire risolta. Scontato che Lumode non sia intenzionata a raddoppiare la sua quota di partecipazione ora bisogna trovare un altro partner privato, se si intende perseguire sul filone del project financing che però garantisca le nuove percentuali di compartecipazione di cui sopra. E va ricordato che la partnership fu determinante nella scelta della Presidenza del Consiglio dei Ministri di ammettere a finanziamento il Bando Periferie con il minimo indispensabile dei 25 punti. Trovare, ora, qualcuno che metta sul tavolo 8 mln circa da aggiungere ai 7 mln pubblici è impresa davvero complicata dopo l’uscita di scena di Geses prima e di Lumode poi. Mastella ha sostenuto di avere avuto da Roma il via libera per la sola partecipazione pubblica ma fino ad ora non ci sono dati ufficiali che lo attestino. Insomma, non è peregrino pensare che non solo sia a rischio il nuovo e ridimensionato progetto, con i soli parcheggi sotterranei in luogo del palazzo a 5 piani nell’area del Terminal Bus, ma l’intera operazione potrebbe non trovare più i fondi necessari. Supposizioni, previsioni più o meno azzardate ma il problema esiste. E in pochi ne conoscono le proporzioni. La classe politica attende di capirne di più. Muta la maggioranza, l’opposizione ha pronta una serie di interrogazioni e se ieri ha parlato Perifano oggi è il turno di Rosetta De Stasio consigliera di Prima Benevento.
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