Si tratta un nuovo esperimento di democrazia partecipativa quello promosso dal Partito Democratico per raccogliere idee e spunti “dal basso” ed organizzato ieri dal PD Sannio nella storica sede dell’Ex Cinema di Sant’Agata dei Goti. Il Sud riformista e democratico: tra fondi da investire e riforme da fare è il tema scelto per la prima agorà democratica del Sannio (stesse agorà sono in corso in tutte le parti d’Italia, per metà in presenza e per metà online).
Dopo i saluti dei padroni di casa Alfonso Maria Di Caprio (Segretario del Circolo PD di Sant’Agata dei Goti), Salvatore Riccio (Sindaco), Renato Lombardi (Capogruppo PD Consiglio Comunale), sono intervenuti l’europarlamentare Giosi Ferrandino, i deputati Umberto Del Basso, Angela Ianaro, Lello Topo, il presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero, i consiglieri regionali Massimiliano Manfredi e Mino Mortaruolo, il presidente del circolo PD “Demonline” Luigi Razzano e infine, per le conclusioni, il segretario provinciale PD Giovanni Cacciano.
Si è parlato soprattutto di PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: il più grande finanziamento della storia comune Europea ed una storica opportunità per il Mezzogiorno, da dover sfruttare al meglio, con tempestività e progetti di qualità. Molti finanziamenti ci sono stati sottratti in passato, adesso invece il 40% delle risorse sono obbligatoriamente destinate al Sud Italia, per poter provare a porre rimedio a tutti i gap e ritardi accumulati negli anni. I progetti saranno soprattutto incentrati sul miglioramento delle infrastrutture obsolete e dei servizi sanitari, valorizzazione dell’imprenditorialità giovanile. Dovranno essere rendicontati entro il 2026: questa è la principale criticità attualmente incontrata dagli amministratori, in quanto si registra già un grave ritardo di attuazione.
Per i piccoli comuni, in particolare, il ritardo deriva dall’impossibilità di disporre di personale qualificato e di conseguenza nella difficoltà progettuale; sarebbe auspicabile unire gli sforzi e le risorse in consorzi. Bisognerebbe evitare, come sta succedendo spesso, di tirar fuori progetti vecchi ed anacronistici per tentare di adattarli al presente. Altra difficoltà risiede nella burocrazia, è il momento giusto per attuare delle profonde riforme. Infine bisogna introdurre un sistema di monitoraggio e prevenire gli errori prima che sia tardi per porvi rimedio.
Tutta la politica oggi è chiamata dal PNRR a rifondare le regole sociali, ad una vera rivoluzione, e c’è bisogno di una “scossa culturale”, perché anche da quel punto di vista il sud parte svantaggiato. In questo scenario il Partito Democratico ha un grande compito; è il maggiore partito del Paese, con la migliore classe dirigente italiana: deve lavorare insieme agli amministratori per annullare il “deficit culturale” delle nostre terre e dare inizio ad un profondo e radicato cambiamento. Bisogna fare squadra e mettere insieme energie per utilizzare questa eccezionale ed irripetibile opportunità in modo straordinario.