Sono ore convulse a Palazzo Mosti per via della vicenda della prorogatio mancata, per ora, di Gesesa. Ieri è stato un susseguirsi di riunioni, a partire da quella nella tarda mattinata con i revisori dei conti e Mastella, per cercare di trovare una soluzione al problema ma la questione resta davvero complessa e se si aggiunge il timore, anche giustificato, per le indagini della magistratura in atto le cose diventano ancora più complicate. Ieri Mastella non ha inteso rispondere a domande, oggi il vicesindaco De Pierro si è invece concesso per una lunga disamina, farcita anche delle classiche contumelie con l’opposizione. “Esercizio di sciacallaggio”, ha scritto ieri De Pierro, “orecchie sorde alle nostre sollecitazioni”, dicono da ApB e Città Aperta. Sta di fatto che le polemiche, immancabili, non risolvono la crisi. Mancano otto giorni alla scadenza della concessione e sembra davvero difficile risolvere il rebus a meno che l’Eic, l’ente idrico campano, il vero convitato di pietra, non prenda una decisione ufficiale, senza lettere riservate e conciliaboli di varia natura. De Pierro è assai chiaro.
L’opposizione ribadisce la sua posizione. “L’Amministrazione si è mossa con ritardo non prendendo in considerazione le sollecitazioni dei gruppi d’opposizione”.