Francesco Boccia è il commissario del PD regionale e si può dire che non accontenti nessuno qui in Campania. Si potrebbe anche pensare che Letta lo abbia scelto apposta proprio per non avvantaggiare una corrente sull’altra ma è una mera supposizione. Sta di fatto che l’ex ministro traghetterà il partito regionale, che resta un’entità tutta da strutturare, nel periglioso mare delle candidature che già vede il lavorìo frenetico di coloro che si vogliono misurare nella difficile impresa delle candidature. Boccia è di quelli che propugna il “campo largo”, è uno che garantisce a Letta una certa conoscenza delle cose campane, delle contraddizioni interne alle correnti, e alla fine risulta gradito anche a chi guarda al PD e al centrosinistra con rinnovato interesse. Che poi risulta essere Clemente Mastella, alla ricerca di un uscio al quale bussare che tesse la tela della sua non facile impresa di candidare qualcuno dei suoi. Il Viandante, termine che gli piace parecchio, è da qualche settimana che torna a dire che se il PD non torna all’Ulivo e quelli come lui alla Margherita di chances ce ne saranno sempre meno. “Se non si farà in questo modo,” dice il sindaco di Benevento, “nel campo ristretto arriverà una pioggia torrenziale che impedirà di giocare.” E poi: “nell’ ulivo io ero guardato con sospetto dalla sinistra dura e pura e bertinotti sortiva lo stesso effetto al centro. Ma senza di noi il centro sinistra avrebbe perso sempre. Appena alcuni magistrati faziosi mi hanno tolto di scena, il pd dal 2006 non ha più vinto una elezione e al governo ci e’ arrivato in modo controverso.” Mastella parla a tutti, Lega compreso. Col 5Stelle coltiva rapporti buoni, a Di Maio del nuovo corso consiglia di associarsi al Grande Centro perchè elettoralmente può valere il 5%”. Per ora appare un soliloquio, nel senso che i suoi interlocutori, almeno ufficialmente, non parlano con lui o di lui ma è relativo; “nell’ora delle decisioni irrevocabili” capiremo se la ragnatela che sta costruendo produrrà effetti oppure no.