Alla fine tutti vincitori. E’ un’antica usanza italica dichiarare di avere vinto un’elezione, mai nessuno se non in presenza di debalcle clamorose annuncia uno stop, una resa. Per cui nella tornata elettorale sannita, che ha coinvolto al voto 11 comuni, si assiste alla medesima scena. Alza la mano Noi di Centro che ritiene di avere fatto manbassa; “otto su undici sono nostri”, dice una nota nastelliana. Il sindaco e segretario nazionale del suo partito si prende Limatola, il secondo centro più popoloso degli 11, con Parisi che torna al potere. A San Bartolomeo non si preannunciava gara per cui la riconferma di Agostinelli, numero due del partito, si è verificata per no contest, direbbero gli appassionati di box. Mastella ritiene di avere preso anche Arpaia, Apollosa, San Martino Sannita dove vince una creatura di Ciampi che si può definire “bisindaco”, Campolattaro e Santa Croce del Sannio del fido e un po ammaccato Di Maria che la sua parte però l’ha fatta fino in fondo. Insomma, Mastella si prepara bene per creare le condizioni migliori in vista del 28 luglio: c’è da confermare Lombardi senza distinguo e senza lacciuoli. E se lo merita Nino, per la sua compostezza, il suo garbo istituzionale, la sua lealtà a Mastella. Dall’altra parte c’è il PD. Anche qui si parla di “ottimo risultato”, modesto nelle dimensioni ma sensibile. A Molinara è festa grande per Giuseppe Addabbo a Molinara e anche qui valgono le stesse cose dette per Agostinelli a San Bartolomeo, mentre a San Marco dei Cavoti, “il più importante centro fortorino”, dicono i dem, “abbiamo vinto con Angelo Marino, storico iscritto al partito, ufficialmente sostenuto dal circolo locale”. PD che ammette la sconfitta ad Apollosa e Campolattaro ma il segretario Cacciano loda lo spirito indomabile col quale si sono battuti Enza Paola Catalano e Giuseppe De Blasis. “Abbiamo rappresentanti in oltre due terzi dei comuni al voto”, recita la nota, e in tempi di trincea il partito di De Caro si arrocca per attendere il vento immancabile della riscossa.