breaking news

Mastella-Verga, sfida all’ultima nota

Mastella-Verga, sfida all’ultima nota

19 Maggio 2022 | by Enzo Colarusso
Mastella-Verga, sfida all’ultima nota
Politica
0

Gelo assoluto. Tra Clemente Mastella e Antonio Verga uno scarno saluto, un atto doveroso di mera educazione ma nulla di più. La presenza di un imbarazzato Maurizio De Giovanni, nel giorno della presentazione del suo ultimo libro nell’ambito della rassegna “Sopra le righe”, proprio a San Vittorino, ha fatto da cornice all’incontro tra i due. Si può dire che Mastella sia andato lì non tanto per presenziare ad una manifestazione patrocinata dal Comune, tanto per intendersi, quanto per lo stesso De Giovanni di cui è amico personale e al quale ha strappato la promessa di inserire, in uno dei suoi prossimi lavori, un personaggio sannita. E questa è stata l’unica deroga che ha stemperato la tensione. Per il resto, la vicenda del Conservatorio dimostra, se qualcuno non lo avesse bene inteso, che la posta in gioco e grossa e che il sindaco non ha alcuna intenzione di recitare il ruolo di chi depone le armi e il prestigio rispetto alla costruzione del suo progetto di avvicendamento al vertice del CdA di Via La Vipera. “Attenderò che il nuovo menagement si costituisca e poi dialogherò del futuro dei rapporti tra la mia amministrazione e ciò che ne verrà del futuro Conservatorio”, ebbe a dire sabato scorso a Diego De Lucia che lo aveva chiamato alla risposta in merito a San Vittorino. E proprio a San Vittorino, ieri, è andata in scena l’ultima puntata di questa “drole de guerre”. Il presidente Verga, con assoluto rispetto istituzionale, invita Mastella a salire sul palco; Mastella accetta, con riluttanza, vi sale, risponde con poche battute alla domanda di una sconcertata presentatrice e vi discende tornando a sedersi per armeggiare sul suo telefonino, del tutto disinteressato a ciò che accade attorno a lui, almeno sino a quando non parla De Giovanni. E’ un comportamento che non gli si addice, lui che è affascinato dalle passerelle per mostrarsi spesso protagonista di racconti, anche molto interessanti, del suo bagaglio di aneddoti e di vita vissuta ai massimi livelli. Non questa volta. E rifiuta anche di andarsi a sedere sul palco con De Giovanni, ἄρρητα ἄρρήτων, cose indicibili tra le indicibili. La faccenda lo ha innervosito, e questo è fuori di dubbio. La sentenza del Tar ha sentenziato che Rossi non ha i titoli e ha congelato la questione complicando le cose al figlio di Giseldo, leader sannita della Federazione Popolare dei Democratici Cristiani, compagine che si è schierata con Mastella alle recenti Amministrative e tra le cui file Antonio Rossi è stato candidato. Mettici poi l’esigenza del MIUR di pretendere chiarezza e l’irritazione di Mastella arriva a vette parossistiche. Rossi è l’occasione per far intendere che non solo non può essere messo in discussione il suo primato ma che casi come quello che ha proiettato Verga al vertice di una istituzione, al di fuori del suo controllo, non debbono più accadere. Aspetterà ma intanto Rossi viene rilanciato nella terna del Consiglio Accademico al vaglio del ministero e poi si vedrà. Può fare poco, almeno fino al 9 novembre, ma di certo non nasconde la sua forte irritazione. Verga, invece, sul palco ci va, da anfitrione del pomeriggio, e fuori dal canovaccio del rendez-vous e forse con una certa dose di soggezione ne approfitta per difendere ed esaltare la sua gestione, nella totale indifferenza della Coppia Ceppalonica, era presente anche la Senatrice Lonardo. Ὁ μύθος δελοι οτι… e se c’è una morale quella insegna che c’è sempre la scheggia impazzita che manda in vacca la festa e per Mastella, come per chi lo ha preceduto e per come funziona da sempre in Italia il meccanismo lottizzatorio di ogni cosa si muova sotto il sole della politica ogni tassello, grande o piccolo che sia, alla fine deve andare al proprio posto affinchè il puzzle del proprio sistema di potere sia intonso.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *