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Commissione peasaggio, il gioco delle parti

Commissione peasaggio, il gioco delle parti

19 Aprile 2022 | by Enzo Colarusso
Commissione peasaggio, il gioco delle parti
Politica
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La commedia degli equivoci di scena oggi al Consiglio comunale di Benevento. Due i punti all’ordine del giorno ma è il primo e cioè la scelta dei 5 membri la commissione paesaggistica, che ha scatenato una tempesta in un bicchier d’acqua. Andiamo per ordine. In mattinata ambienti della maggioranza sostengono di avere avvicinato alcuni settori dell’opposizione per un accordo politico sui nomi da piazzare. Gli interventi di Scarinzi e vieppiù del vicesindaco De Pierro alludono, senza far nomi, a contatti che l’opposizione in toto respinge come pura illazione. La delibera con la quale si sarebbe dovuto votare era quella ispirata alla legge regionale dell’82 che lasciava aperta la porta alla possibilità che la minoranza ponesse le sue preferenze nella scelta dei nomi e, ad avviso della maggioranza un accordo politico che, sostiene il vicesindaco De Pierro, era in itinere sin dalla prima mattinata con parte  non ben definita dell’opposizione che poi avrebbe fatto marcia indietro. Sentiamo De Pierro

 

 

Il diniego dell’opposizione, da cui si autoesclude Rosetta De Stasio, avrebbe indotto la maggioranza ad emendare la delibera e assumersi l’intero onere della scelta dei membri della commissione. Luigi Perifano smentisce “in nuce” che vi siano stati accordi o accordicchi di natura politica.

 

La verità sta nel mezzo. E’ possibile, anzi molto probabile, che qualche membro della maggioranza benedetto da Mastella, che sulla  faccenda ha tenuto un profilo estremamente pragmatico, abbia davvero dialogato sui nomi e che poi si sia innescata una spirale fatta di posizionamenti tendente a creare disturbi alla controparte, operazioni di disturbo, appunto, che un certo effetto lo hanno prodotto. Resta l’enigma del perchè si sia scelta una materia assai “parva” per proporre una interlocuzione tra le parti, interlocuzione, tuttavia, su cui non ci sembra che si debba gridare all’anatema. Ci è sembrato che, usando un frasario caro al sindaco,  l’una parte abbia inteso fottere l’altra in un bailamme di nomi e di opzioni rilanciati ad arte, anche a mezzo stampa, ma che dalla contesa sia sortito un sostanziale pareggio. Così pare…

 

Per la cronaca o cinque sono: Febbraro, Iadarola, Luongo, De Maria e Cairella

 

 

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