Tra i “lei non sa chi sono io”, tra i classici del vernacolo politico italiano, e io sono io e voi…di monicelliana memoria, si consuma la congerie politica attuale benevenetana. Mastella e le sue multe, che le Iene portano ora al proscenio nazionale ma Corona aveva rilevato già da parecchio, la sua proverbiale “maestosa” capacità di spostare sulla sua persona la pubblica attenzione giocando da maestro e ottenendo l’effetto che tutti ne parlino, qualcuno parafrasando anche Eduardo e il pernacchio classico persosi al cospetto della più volgare pernacchia. Il più classico dei teatrini della politica che il Ceppalonico pilota da par suo e qualcuno dei suoi avversari ancora non ha compreso appieno. Nel mezzo ci sono le cose vere, c’è la tela che il sindaco sta tessendo per arrivare alle Politiche per centrare i suoi obiettivi e che al momento non sono chiari nemmeno a lui. Un lavoro di fino che passa per il suo partito personale e si basa tutto sulla sua riconferma a Palazzo Mosti e la consapevolezza che sia molto meglio delegare, cosa a lui semisconosciuta nella prima sua esperienza. Individua in De Pierro quel vice sicuro di cui non disponeva, si inventò nel 2016 l’astrusa formula della rotazione, dando l’impressione che qualche considerazione di carattere “ereditario” la stia cominciando a fare tenendo bene in conto però che ci sono anche altre aspettatitive da non deludere, Abbate Ucci in primis ma anche il Barone silente di questi ultimi tempi. Sulla questione della sanità è assolutamente aventiniano. “E’ cosa di cui è dominus la giunta regionale”, va ripetendo a loop quando Gino Abbate parte lancia in resta contro l’obiettivo di detronizzare Ferrante prima del tempo. Sfrutta il dinamismo del suo medico personale, sa che a controllarlo del tutto non ci riesce, ma gli serve uno come Ginettaccio per il lavoro sporco, quando non intende uscire allo scoperto. Gino in aperta polemica con il segretario del PD Cacciano che chedeva se alla petizione contro Ferrante si sarebbe aggiunto anche Mastella. “Da Cacciano solo retropensieri sterili lontani dall’interesse per la salute dei cittadini”, replica sdegnato. “Abbate elude il quesito politico e tenta di buttarla in rissa” replica il segrerario dem e torna a chiedere se Mastella firmerà oppure no sapendo bene che il sindaco non lo farà mai.