I Consiglieri Comunali Giulia ABBATE, Giuseppe MALTESE e Biagio SUPINO, hanno chiesto la convocazione del Consiglio Comunale del 10.03.2022 per discutere ed approfondire le legittime ed oggettive preoccupazioni scaturite dagli “Avvisi di pagamento dei Canoni depurazione e fognatura 2016 e 2017”, inviati dal Comune di Airola a cavallo dello scorso capodanno che, tra l’altro, hanno indotto i cittadini ad inoltrare al Comune “incessanti richieste di annullamento in autotutela, ritenendo che il diritto alla riscossione dei suddetti
canoni sia prescritto”. A seguito della discussione durata quasi 4 ore, voluta dalla minoranza per “porre l’Ente nelle migliori condizioni, idonee per tutelare gli interessi dei cittadini e non come potrebbe sembrare, di contrapporsi ad essi”, e non avendo ricevuto alcuna risposta alle domande poste, i Consiglieri Comunali ABBATE, MALTESE e SUPINO hanno proposto al Consiglio Comunale “di sospendere con effetto immediato l’esazione in atto per giorni 45, con l’auspicio che il Comune possa approfondire la tematica, anche alla luce dei contributi forniti
dai Consiglieri Comunali di minoranza e al fine di pervenire ad un eventuale provvedimento in autotutela e
scongiurare contenziosi ai danni dell’Ente”. Purtroppo la proposta è stata bocciata dal Sindaco, dalla Giunta e dai Consiglieri di maggioranza. Gli stessi, però, hanno riferito in aula che il Comune sta operando dilazioni, cancellazioni e decurtazioni sugli importi dei canoni di alcune persone che hanno avuto l’intuito di chiedere prima di pagare, ma la cittadinanza non sa nulla di tutto ciò e tali azioni rimangono circoscritte a pochi. E chi, avendo fiducia nelle istituzioni comunali, ha pagato in buona fede e senza chiedere? I canoni vanno pagati e i cittadini vogliono pagare, ma lo vorrebbero fare consapevoli ed informati e non come accade oggi, nonostante la norma, in materia di prescrizione breve, imponga al gestore l’informazione su tale istituto, prevedendone anche il format di adesione, laddove il cittadino se ne voglia avvalere senza dovere ricorrere ad avvocati e giudici e,soprattutto,senza dovere obbligatoriamentespendere soldi. La sospensione non avrebbe cancellato il procedimento, ma avrebbe consentito al Comune di fermarlo temporaneamente per maggiori approfondimenti, anche in funzione delle ulteriori osservazioni fatte anche nel corso della discussione dalla minoranza e agire nel migliore dei modi per tutelare i cittadini e l’Ente. Infine, abbiamo preso atto della contrarietà del Vice Sindaco a portare l’argomento in Consiglio Comunale, puntualizzandone la estraneità della politica da eventuali responsabilità, nonostante l’approvazione dei bilanci degli ultimi 5 anni, in cui gli uffici hanno segnalato chiaramente le difficoltà di riscossione dei canoni nei “residui attivi”, senza ricevere alcuna risposta dalla politica dell’epoca.