E riparte il tavolo del centrodestra dalle stesse posizioni o quasi in cui la situazione si era cristallizzata con le amministrative di ottobre. Sembra che poco sia mutato rispetto a 5 mesi fa con la coalizione sprofondata al 5% che per molti osservatori è stato il capolavoro tattico che ha permesso a Mastella di assicurarsi il secondo mandato a Palazzo Mosti. In un modo o nell’altro l’ombra del sindaco è sensibile, visto che le distanze tra la Fiamma e i suoi alleati sono addirittura aumentate e i fatti relativi all’Eic hanno lacerato ancora di più i rapporti. Lacerato ma non reciso. La sensazione che emerge è che Bocchino, Cataudo, Rubano, Mignone, Giulia Ocone Lonardo e il tradizionale padrone di c asa Lombardi abbiano preferito proseguire sulla strada della prudenza evitando estremizzazioni. Emblematico l’attendismo del documento stilato al termine del vertice col quale “si è deciso di costituire un tavolo permanente di confronto in vista delle elezioni amministrative di quest’anno, che interesseranno 11 comuni della Provincia di Benevento”. In pratica è prevalsa la volontà di non precipitare gli eventi e anche Lucio Lonardo, cui Rubano delega l’onere delle dichiarazioni evita i toni acerbi concentrando l’attenzione sulle dinamiche interne a Forza Italia
Eguale l’atteggiamento della Lega. Qui regna ancora l’incertezza delle cariche, anche se Luigi Bocchino parrebbe essere il più accreditato a prendere in mano il partito nel Sannio. E proprio Bocchino lancia segnali di distensione
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