Le utenze telefoniche monstre di Palazzo Mosti. La cosa non è nuova, anche in passato le spese fuori controllo dei telefoni del Comune sono assurte a fatto di cronaca politica, ma ora la faccenda è finita sotto i riflettori nazionali grazie all’indagine di Adnkronos che ha posto Benevento in fondo alla classifica dei comuni più “spendaccioni” in assoluto. Grazie ad alcune testate locali il fatto è tornato ad essere centrale al dibattito politico.
L’Amministrazione ha parlato tramite la consigliera delegata alla transizione al digitale Maria Carmela Mignone che, sostanzialmente, ha ammesso la situazione evidenziata dai dati forniti dal progetto Pitagora ma ha sottolineato come il processo di riorganizzazione della struttura amministrativa abbia prodotto, dal 2019 in avanti, una sensibile riduzione delle spese “dismettendo i contratti aggiuntivi ed usufruendo di un unico gestore”, ha scritto la Mignone. Da 678.443,77 nel 2019, ai 507.974,15 nel 2020, ai 305.603,09 nel 2021. Una progressiva riduzione delle spese che restano però molto alte in rapporto alla città. In attesa che il Comune smentisca ufficialmemnte i dati di Gazzetta Amministrativa, ma la relazione della Mignone va in direzione opposta, arriva la prammatica interrogazione di Rosetta De Stasio articolata su ben 11 quesiti all’Amminstrazione comunale. De Stasio ne riassume i contenuti al nostro microfono