Sentenza CdS, Farese a Moretti: parla da imprenditore o da consigliere comunale?
Politica
La sentenza del Consiglio di Stato che da ragione a “E’ più bello insieme” e torto al Comune di Benevento che è costretto anche a pagare le spese, 3000 euro in tutto. Fatto sta che anche questa spesa, molto probabilmente, finirà tra i debiti fuori bilancio ma saremmo molto più tranquilli se ci sbagliassimo. Un passaggio che vede sconfitti i “basilischi” di Mastella, i dirigenti di maggiore fiducia mastelliana, che dopo il Tar ora debbono incassare anche il parere negativo, rispetto al ricorso che i suddetti avevano inteso avanzare per ribadire le loro ragioni. Moretti esulta ma a parere di Francesco Farese, consigliere comunale di Noi Campani, esiste una ambiguità di fondo del ruolo dello stesso leader di Civico 22 in questa vicenda. “Moretti chiarisca se interviene in qualità di consigliere comunale o in qualità di presidente del Consiglio di Amministrazione del Consorzio Sale della Terra”, attacca Farese.” L’attività politico/amministrativa e quella imprenditoriale/economica non possono essere confuse. Gli operatori del sociale – afferma Farese – rappresentano un pilastro per la nostra comunità e tutti gli sono grati per le attività che svolgono in favore dei cittadini con maggiori difficoltà. Il dibattito pubblico sulla programmazione e la gestione dei servizi in tale ambito, pertanto, non può che rappresentare elemento positivo. Tuttavia, nel dibattito risulta indispensabile sapere se l’interlocutore è un consigliere comunale che intende esprimere il proprio indirizzo politico o se è un imprenditore che intende tutelare interessi economici. Entrambe le posizioni sono legittime purché non siano incarnate dallo stesso soggetto. Viceversa ne deriverebbe una sgrammaticatura istituzionale. Al netto di tale confusione, conclude Farese, continueremo a lavorare a supporto dell’assessore Carmen Coppola che in questi mesi ha operato dimostrando sensibilità, competenze, capacità di ascolto e approccio risolutivo alle problematiche”. Una posizione, quella di Farese, anche condivisibile ma che sposta poco i termini del discorso. Restano i due gradi di giudizio che risultano avversi alle tesi dell’Amministrazione, pervicacemente aditi dai dirigenti, in questo caso Verdicchio e Catalano, che concorrono a formare il portato anche politico dell’establishment che contribuiscono a governare dal punto di vista burocratico, dirigenti che hanno intrapreso una battaglia che si è rivelata perdente e che ora dovrebbero dare conto del loro operato. Gli stessi che hanno chiesto ed ottenuto la testa della segretaria Cotugno costringendo Mastella a fare una scelta che forse non avrebbe voluto fare. E visto che la loro scelta è politica essi sono totalmente immersi nel dibattito e a poco serve schermirsi dietro la foglia di fico della irritabilità ceppalonica.
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