Prosegue a tambur battente la “campagna acquisti” di Forza Italia targata Francesco Rubano. Gli ultimi due “colpi”, tanto per rimanere nel gergo calcistico, sono Pina Pedà, nome non nuovo della galassia azzurra ma che ora ha ufficialmente aderito al partito, e da oggi Lucio Lonardo, anche lui da tempo in predicato di entrare nei ranghi ma solo ora con un ruolo effettivo, quello di segretario cittadino. Rubano e Lonardo lo hanno ufficializzato nel corso di un breve meeting che si è tenuto presso un bar centrale di Benevento nell’ambito del quale hanno spiegato alla stampa radunata le ragioni di una convergenza che si sostanzia adesso ma che, come si ricorderà, si sarebbe anche potuta verificare in campagna elettorale. A quel tempo, una diversa Forza Italia, con protagonisti altri rispetto alla contingenza attuale, propose il nome di Lonardo come possibile candidato del centrodestra a sindaco della città ma la cosa naufragò sotto i tavoli, innumerevoli, di una coalizione che ha poi raccolto un misero 5% autorizzando a pensare che quella magra prestazione, Rosetta a parte, abbia contribuito a spianare la strada al Mastella bis. Ma tutto questo è acqua passata. Lucio Lonardo, ex mastelliano ora irriducibile avversario del Ceppalonico, un po come Bartolomeo Pestalozzi da Pinerolo lo era di Nick Carter, per chi ancora ricorda Bonvi, ha deciso di rompere gli indugi e accettare la proposta del dinamico sindaco di Puglianello che negli ultimi mesi ha lavorato sodo per ricostruire il partito. “Vogliamo tornare ad essere il partito che dialoga con la gente”, dice Rubano, che poi accenna ad un centrodestra capace di ricompattarsi, il che appare più come un’aspirazione che una possibilità effettiva visto che la spaccatura con Fratelli d’Italia è vistosa, quasi insanabile, e con la Lega le diffidenze sono palesi e la probabile virata verso il proporzionale della prossima legge elettorale allontana ancora di più le coalizioni precostituite aumentando a dismisura i conciliaboli e le aspirazioni dei piccoli partiti o sedicenti tali. In una parola, la cuccagna per Mastella, a caccia di un seggio complicato per se o per i suoi, e la sua “utilità marginale” se sarà in grado di esercitarla. Dal canto suo Lonardo è al suo primo impegno diretto in un partito, lo dice anche con elegante ironia, e darà il suo contributo ma lo farà ancorando tutto ad un preciso monito: omai dovrà verificarsi alcun ondeggiamento in direzione di un ritorno a Ceppaloni del partito. A Rubano, Lonardo ha fatto intendere assai chiaramente che nel momento in cui dovesse verificarsi una condizione del genere la sua uscita sarà immediata. Un avvertimento che, ovviamente, contiene elementi di assoluta credibilità, nonostante il clima di ostilità che si è aperto tra Forza Italia e Mastella, vedi le furenti polemiche con Cataudo alla Rocca, lasci immaginare, rebus sic stantibus, impossibile l’ipotesi di un ritorno a Canossa del sindaco. E tuttavia, la volatilità della scena politica è patente e quello che vale oggi non necessariamente è scontato lo sia domani, con Martusciello poi ancora di più. E allora il rauco Lonardo ha provveduto a mettere i paletti. Poi, anche in questo caso, chi vivrà vedrà.