Si fa assai acuto lo scontro tra Forza Italia e galassia mastelliana. Le scintille, solo apparenti, tra azzurri e Mastella si erano sviluppate a proposito della nomina dei revisori dei conti della Provincia con un fuoco di fila di accuse reciproche che lascerebbero pensare ad una contrapposizione inesorabile. In politica e di questi tempi, il confine tra ciò che è definitivo e ciò che appartiene alla schermaglia verbale e pure scritta è assai tenue ma questo non vuol significare che gli interlocutori non delimitino il territorio. Che Mastella sia alla ricerca di uno scranno, per se o per suoi, è cosa nota così come è cosa nota che l’operazione è assai complicata e se si potrà realizzare sarà solo nell’ambito del centrodestra via Forza Italia. Ora il sindaco è impegnato a tessere la ragnatela quirinalizia per l’amico Pierferdi, per quel che può, ma lavora soprattutto per il 2023 se è vero che nessuno o quasi ha intenzione di andare a votare a giugno. In questo coacervo si agita l’azione di Mastella. Voci, chissà quanto attendibili, riferiscono di contatti diretti tra Mastella e Rubano e che avrebbero avuto come argomento non solo la questione della combattività di Cataudo, cui vanno le condoglianze per la grave perdita familiare, ma anche dell’altro, il collegio Benevento-Alifano alla Camera, per esempio, e su cui non pare vi siano spazi di manovra. Il sindaco lascia parlare le seconde linee per tenere alto il livello dello scontro e Rubano si difende facendo parlare lo stesso Martusciello che ne conferma il primato e il riferimento del partito nel Sannio. Insomma, un gioco fatto di proclama ma quando c’è di mezzo Martusciello, si sa, la virata è dietro l’angolo e lo sanno bene sia Rubano, giovane ma non inesperto, che Mastella che dialoga pure con Tajani.