Arriva un’altra buona notizia sul versante della chiusura del ciclo integrato dei rifiuti nel Sannio e questa era particolarmente attesa. L’Ato, il Godot che si aspettava da tempo, ha pronto il piano industriale dopo due anni intensi e pieni di elaborazione. L’Ato, previsto dalla legge regionale 14 del 2016, dovrà prendersi carico della questione del ciclo dei rifiuti sottraendolo alla Provincia che lo ha gestito in via interinale ed anche oltre i limiti consentiti dalla legge fino ad oggi. Il piano industriale che il consiglio adotterà, e qui i tempi diventano imprevedibili visto che è saltata l’elezione del nuovo consiglio dell’Ato composto da 12 membri, dovrà essere sottoposto al parere dell’assemblea dei sindaci e poi del VAS, la valutazione d’ambito strategico che dovrà porre il suo sigillo per la definitiva legittimizzazione. Tempi previsti almeno sei mesi, quindi arriveremo in primavera inoltrata. Massimo Romito,direttore generale dell’Ato sannita, entra nel dettaglio tecnico del piano tra impiantistica, sub ambiti e il recupero della disacarica di Sant’Arcangelo Trimonte.
Dal punto di vista politico il rinvio dell’elezione del nuovo consiglio, per un limte massimo che non oltre il 16 marzo, pone alcune considerazioni. Una delle opzioni che vengono caldeggiate è l’adozione del piano da parte del vecchio consiglio con un quorum di 9 consiglieri su 12 ma si dovrà vedere cosa ne pensi Mastella che ha in mente una rivisitazione in base ai mutati equilibri su cui si basa la sua seconda avventura a Palazzo Mosti.