La notizia del giorno non è la vittoria, per altro scontata, delle falangi mastelliste alle Provinciali sebbene al ribasso, dei sette consiglieri presi due anni fa il sindaco di Benevento se ne ritrova solo sei e se vale la legge dei numeri questa è la legge dei numeri. Tre ne ha Alternativa, uno il centrodestra unito. La notizia del giorno è tutta imperniata sui franchi tiratori della minoranza consiliare a Palazzo Mosti che con il loro voto “antagonista” hanno calamitato l’attenzione e fatto scatenare la polemica politica. E se per Luigia Piccaluga Principe la preferenza è andata alla destra, a Cataudo, ma sempre nell’alveo dell’opposizione, per Antonio Picariello invece il discorso è diverso. Picariello, eletto in quota Città Aperta, avrebbe preferito Mastella e questo ha destato reazioni inevitabili. Da noi raggiunto telefonicamente, il consigliere ha ribadito le sue ragioni legate all’autonomia di giudizio e al fatto che nessuno di Città Aperta fosse candidato e questo lo metteva in condizione di agire “inaudita altera parte”.
Ma non basta. Piacariello ha ammesso che nessun vincolo di mandato lo lega a Città Aperta, nella quale agisce da indipendente, dovendo dare conto solo a due ragioni fondamentali
Una affermazione che, appare ovvio, desta sconcerto. Angelo Miceli, capogruppo di Città Aperta, così commenta le affermazioni di Picariello.
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