Rosetta De Stasio a Palazzo Mosti, Claudio Cataudo alla Rocca. Il centrodestra riparte da queste due presenze, autorevoli, nelle aule più importanti della politica sannita e non è un risultato da prendere con sufficienza, checchè. Esso rappresenta il riavvio di un tentativo di costruzione politica che nell’ultimo anno e mezzo è stata quasi chimerica, squassata da ambiguità e da ostilità reciproche e da diffidenze nell’ambito di uno schieramento che se nel Paese gode di buona salute, magari non più spumeggiante come nel recentissimo passato, qui da noi è ridotta ai minimi termini, macerie dalle quali risorgere “hic et nunc”. E il processo appare cominciato, sebbene le scorie che hanno permesso a Mastella di fare il bello e il cattivo tempo sono difficili da metabolizzare in tempi brevi. Dalla Rocca si riparte da Cataudo.
Per Francesco Rubano, Commissario Provinciale di Forza Italia, si tratta di “un successo che è andato oltre ogni aspettativa. Dal risultato elettorale registriamo che la coalizione di Mastella si è assottigliata, la compagine mastelliana non ha maggioranza. La stessa regge per un solo voto, appartenente alla lista alleata, che si ispira al Governatore della Campania De Luca. Questo risultato traccia un percorso obiettivamente difficile per l’alleanza Mastella-De Luca in occasione delle prossime elezioni del Presidente della Provincia. Il centro destra unito, anche in quel caso sarà determinante. Per questo inizia a prepararsi, con iniziative congiunte a tutti i livelli, per farsi trovare pronto agli appuntamenti elettorali futuri”. Rubano batte il ferro e dal suo punto di vista fa bene eccome. Vero è che con questa maggioranza Mastella dovrà lavorare e anche parecchio per puntare in prima persona, come ormai appare chiaro, allo scranno che fu del sodale Di Maria. Con una maggioranza “bulgara” non avrebbe avuto problemi a cingere quella “cadrega” che gli permetterebbe di condurre da posizioni di assoluto vantaggio la complicata fase delle candidature per le prossime Politiche e la relativa campagna elettorale, per se stesso o per qualche altro suo membro familiare. Ora gli toccherà dar fondo alla sua riconosciuta capacità di “nciarmo” e non è detto che basterà.