La notizia della defezione di un consigliere di minoranza che avrebbe votato per le liste mastelliane è di quelle che confermano, se fosse vero, il grado di pervasività delle lusinghe del sindaco e del suo entourage di cui già si era avuta la nettezza durante la campagna elettorale. Il voto ponderato fuga ogni perplessità; i 33 voti sono li, non c’è ombra di dubbio di sfuggire ai controlli per cui, se ci fosse stata l’intenzione di fare scelte diverse da quelle ortodosse, sarebbe stato molto più intelligente uscire allo scoperto. Ora i sospetti si appunterebbero sul gruppo di Città Aperta e sul consigliere Picariello su cui si faranno, nel corso delle prossime ore, tutte le chiarificazioni del caso e saranno operate “le opportune valutazioni”, questo è quello che trapela. Si apprende, da ambienti legati alla civica consiliare, che il suddetto consigliere si era già espresso in termini negativi circa il voto da dare alla compagine di Alternativa per il Sannio e che quindi il sentiment non fosse poi così ignoto. Si tratta di supposizioni, sia ben chiaro, nessuno osa mettere in discussione la linearità e tanto meno la onorabilità del consigliere Picariello che di certo smentirà quanto gli si potrebbe obiettare. Tuttavia, i sospetti ci sono e bisognerà capire cosa realmente sia accaduto. Anche Luigi Diego Perifano, portavoce di APB, non sembra affatto sorpreso da quanto sarebbe successo ma è come sempre assai misurato. ” Verificheremo la situazione. Di certo chi ha votato di là, e vedremo chi lo ha fatto, è incompatibile col nostro percorso di Città Aperta”, dice l’avvocato. Per cui dovremmo attenderci sviluppi decisivi e forse anche qualche gentile invito al presunto “reo” ad iscriversi nel gruppo misto, se non proprio aggregarsi tra i banchi della maggioranza. Se tutto ciò fosse confermato sarebbe la prima “quagliata” in direzione Mastella, del nuovo corso a Via Annunziata, con tempi ultrarapidi rispetto al normale incedere dei salti di barricata di cui abbiamo, purtroppo, una triste giurisprudenza in materia.
