La settimana politica beneventana contraddistinta dalle sedute plurime della commissione Finanze, cariche di ben 27 voci relative a debiti fuori bilancio, e che approderanno in aula venerdi per essere ratificate dall’assemblea. Nel frattempo, da remoto, la discussione del Question Time, con ben dodici interrogazioni a risposta diretta che l’opposizione ha prodotto con tanto di prologo polemico perchè non si era riusciti a collegare online i lavori assembleari, pessimo viatico a ciò che accadrà quando, per iniziativa del Presidente del Consiglio comunale Parente, col sostegno del sindaco Mastella, le sedute del Consiglio si terranno tutte da remoto a causa del covid. Si era anche gridato, forse un po troppo enfaticamente, alla volontà dell’Amministrazione di evitare la pubblicità alla discussione, poi tutto è rientrato nei canoni della normale dialettica politica.
A fare da padrona, nel senso della mole delle interrogazioni prodotte, Rosetta De Stasio, capogruppo di Prima Benevento, che ha chiesto lumi sulle nomine a Gesesa e sulla questione pini, materie sulle quali la rappresentante della destra non ha ritenuto esaustive le risposte dell’Amministrazione riservandosi di trasformare l’interpellanza in una vera e propria mozione consiliare. Così come non è risultato soddisfacente per l’opposizione, per Perifano nello specifico, la risposta data sul cambio della guardia al settore Lavori Pubblici, Perlingieri che va all’Ambiente sostituito da Antonio Iadicicco.
La giustificazione data dal vicesindaco De Pierro e cioè legata a questioni di carenza dirigenziale non è stata ritenuta congrua dal portavoce di APB. L’opposizione, pertanto, prosegue sulla strada del serrate nei confronti dell’Amministrazione e della maggioranza che la sostiene. Venerdi in aula e per l’ultima volta fino a nuovo ordine, sarà un tour de force per approvare i 27 capi relativi ai debiti fuori bilancio cui il Governo Mastella dovrà per forza dare seguito. Lascia perplessi la 28esima voce, quella che si riferisce alle linee programmatiche che, probabilmente, avrebbe dovuto godere di maggiore spazio e che in questo modo rischia di perdere la sua centralità visto che si tratta della “grundnorm” di tutta la seconda avventura mastelliana a Palazzo Mosti.