Gli è tutto sbagliato, gli è tutto da rifare. La famosa massima di Gino Bartali sembra tagliata apposta per la vicenda di via Saragat, la cui paraboloa non poco ha contato nella economia della recente campagna elettorale. Il collegio dei revisori dei conti di Acer ha ritenuto di dare parere non favorevole alla transazione stipulata in data 28 settembre tra la stessa Acer e i legittimi assegnatari perchè priva del passaggio fondamentale attraverso l’organo collegiale di Acer, il consiglio di amministrazione. La novità è stata resa nota dall’intera minoranza riunita a Palazzo Mosti.
“Una vicenda che ha molto a che vedere con le promesse elettorali fatte dal sindaco uscente”, dice Rosetta De Stasio corroborate dalle affermazioni di Angelo Moretti per il quale quella transazione “era palesemente irregolare”. Sconcerta la tempistica di Acer e del suo direttore Generale Palagi che il 5 novembre, a termini già scaduti che ricordiamo erano fissati al 30 di ottobre, ritiene di rivolgersi per un parere al collegio dei revisori il giorno 5 novembre e già il 6 quel collegio aveva formulato il proprio parere, reso poi ufficiale il 26 novembre. Una storia che vede come uniche vittime gli inquilini di via Saragat che l’opposizione ritiene essere oggetto di una azione poilitico-elettorale i cui effetti erano e sono palesemente privi di legittimità. Luigi Diego Perifano, portavoce di APB, sposa la proposta di un consiglio comunale ad hoc alla presenza dei vertici Acer ed è dell’avviso che oggi più che mai serva un’ azione corale per risolvere il problema.