“Il dibattito in questa Città è oramai condizionato inevitabilmente da alcune vicende amministrative e giudiziarie pesanti, che impongono una forte riflessione sul ruolo stesso della politica nelle nostre istituzioni più importanti, e sul fatto che in questi anni le stesse abbiano risposto solo a logiche di potere e di spartizione”. A dirlo è l’ex sindaco di Benevento Fausto Pepe, dirigente del PD.
Il momento – scrive Pepe – imporrebbe invece di ragionare e dibattere di altro, e cioè di come uscire da questa lunga crisi che attanaglia anche la nostra città e provincia, e di come meglio utilizzare le opportunità derivanti dai fondi del PNRR. L’Amministrazione Mastella continua invece a basare tutta la propria azione politica sulle promesse, inesorabilmente eluse, sugli annunci, mai divenuti realtà, e sulle bugie, tantissime.
Una delle questioni più importanti e controverse – continua l’ex sindaco – è quella dei conti del Comune, Mastella non ha mai spiegato perché ha deciso di mandare l’Ente in dissesto, invece di aderire a salva Comuni. Così come in questi anni non ha mai risposto ai rilievi dell’Organo Straordinario di Liquidazione, che lo ricordo è formato da esperti del Ministero degli Interni, e che gli hanno addebitato di tutto: il mancato trasferimento delle entrate di loro competenza, mancata stima dei beni da vendere, mancato adeguamento degli uffici per portare avanti il lavoro dell’analisi del debito, bilanci “viziati” da inesattezze contabili.
Sulla vicenda giudiziaria che ha investito di recente la Provincia, Mastella ha pensato bene solo di difendere l’operato del Presidente Di Maria, ahimè arrestato, e non di aprire un dibattito vero, leale e serio, in Consiglio Comunale e non solo, per comprendere se davvero “qualcosa”, in quell’Ente, non ha funzionato. Dalla lettura degli atti giudiziari emerge un vero e proprio sistema di potere, che vuole condizionare tutto in questo territorio, dalla politica, alle imprese, al libero mercato, e va ricordato, perché è un dato politico rilevante, che il Presidente Di Maria, oggi sospeso, ha addirittura favorito e formato una lista alle elezioni comunali di Benevento, favorendo l’elezione di Mastella a Sindaco.
Ultima, in ordine di tempo, è la vicenda della “gestione” GESESA, anch’essa messa sotto la lente di ingrandimento della Autorità Giudiziaria, negli ultimi anni. Ricordo però che la questione dell’acqua al “tetracloroetilene” non è stata ancora risolta, e l’acqua continua ad essere erogata in più parti della nostra città, così come l’utilizzo improprio dei fondi pubblici per “illuminare” monumenti anziché migliorare i servizi.
L’Autorità Giudiziaria inoltre indaga anche per sapere come mai imprenditori casertani, arrestati per camorra, si sono adoperati per favorire, alle elezioni europee, la lista e i candidati di Mastella, e se gli stessi imprenditori risultano aggiudicatari di lavori e di servizi a Benevento.
Mastella in questi anni però – conclude Pepe – non ha mai spiegato, come mai ditte casertane e napoletane hanno usufruito di “gare negoziate” nella nostra Benevento nei suoi anni di amministrazione: Progetto di Finanza di Piazza Risorgimento e Terminal bus; Affidamenti dei servizi cimiteriali; Servizio del verde pubblico; Servizio autobus urbani e parcheggi strisce blu alla Trottabus; Sevizio di assistenza ai disabili; Servizio di ospitalità ai minori non accompagnati; Servizio di assistenza agli anziani Casa San Pasquale; e questi sono solo alcuni esempi di “scippi” effettuati ai danni di imprese beneventane. Insomma altro che Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per Benevento”.