Le note vicende che stanno squassando la vita politica beneventana. L’inchiesta della Procura e i relativi provvedimenti di restrizione cautelare a danno del presidente Di Maria e di altri sei tra tecnici e faccendieri, ma non soltanto raccontano di un “sistema Benevento”, che rischia di innescare reazioni a catena anche di carattere politico. Il parlamentare pentastellato Maglione, ospite nella ultima puntata de Rosso e Nero, fa sapere di avere prodotto una interrogazione al ministro dell’Interno Lamorgese, per chiedere di verificare “se sussistono pericoli di infiltrazione della criminalità organizzata negli appalti affidati dagli enti locali, interessati dalle notizie trapelate dalla stampa. La situazione è estremamente delicata e la politica”, dice Maglione, “con gli strumenti utili a far valere le proprie prerogative deve dare un segnale forte di presenza e reazione. “Nel testo – prosegue Maglione –, ho fatto presente al dicastero gli eventi che hanno coinvolto – seppur indirettamente – esponenti politici locali a partire dalla notizia dell’arresto dell’imprenditore casertano Giuseppe Diana, ritenuto affiliato al clan dei casalesi, e dei rapporti dei fratelli Diana con Aldo Patriciello, imprenditore ed europarlamentare di Forza Italia dal 2006, affinché venisse promossa nell’Agro aversano la candidatura della beneventana Mariagrazia Chiusolo, adesso assessore a Benevento, all’epoca candidata alle elezioni europee. Al ministro ho chiesto, in base alle prerogative previste dal Tuel, di approfondire la vicende affinché vengano attuati tutti quei provvedimenti necessari per tutelare l’interesse pubblico”.
