Il Partito Democratico, attraverso il suo gruppo consiliare, risponde alle parole di Clemente Mastella a proposito delle accuse rivolte dal sindaco ai tecnici della Rocca, coinvolti nell’inchiesta che ha condotto ai domicialiari 8 poersone. Rivolgendosi direttamente a Mastella Ruggiero, Di Cerbo e Paglia fanno presente che “il Gruppo PD in Provincia di Benevento, in coerenza con la nostra doverosa, costante e documentata denuncia della gestione mastelliana della Rocca dei Rettori, inviava una nota stampa dal titolo: «Il malcostume mastelliano travolge anche la Provincia di Benevento: saltano i fondi per la messa in sicurezza dell’istituto Lucarelli mentre la Rocca si occupa di comporre le liste elettorali per le elezioni in città – cinque domande al Presidente Di Maria». Al di là della grave negligenza sull’istituto Lucarelli, destinatario di cospicui finanziamenti per la messa in sicurezza della scuola purtroppo andati perduti, ci chiedevamo come potesse il Presidente della Provincia svilire a tal punto la più prestigiosa Istituzione Sannita facendone parte attiva della competizione elettorale della città di Benevento attraverso la formazione di una lista elettorale che, onde evitare equivoci, riportava nel proprio simbolo la Rocca dei Rettori a sostegno di Mastella sindaco!
Di seguito, riportiamo le 5 domande cui Di Maria non degnò alcuna risposta.
Vorrà Lei, egregio Sindaco, quale «indiscusso e pubblico mentore», «orgoglioso supporter» ma anche «beneficiario elettorale» della lista del Presidente della Provincia, «Insieme per Benevento», rispondere in sua vece, ora per allora.
Come può un cittadino, al contempo sindaco, di un piccolissimo comune ai confini del Molise, Santa Croce del Sannio, senza legami diretti e/o indiretti con Benevento, immaginare di organizzare una lista per le amministrative della città capoluogo con ben 32 candidati?
Da dove deriverebbe la forza organizzativa e relazionale necessaria per una simile impresa?
È lecito pensare che, laddove una simile lista fosse messa in campo, sarebbe il «potere di gestione della cosa pubblica», connesso alla funzione esercitata alla Rocca dei Rettori, il collante e lo strumento di una tale iniziativa?
Dovremmo dubitare che l’esercizio discrezionale del potere in Provincia e l’indirizzo di gestione che ne consegue siano interpretati funzionalmente allo scopo di formare una lista a Benevento?
Come si concilierebbe tutto ciò con l’art. 54 della Costituzione Repubblicana che impone ai «cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche il dovere di adempierle con disciplina ed onore»?
Trattassi di domande politicamente imperative per un’opposizione che assolva con dignità al proprio ruolo, rifuggendo ambiguità e collateralismi di sorta. Né può sottrarci al nostro dovere di controllo e denuncia la sua nota insofferenza per le minoranze poco prone.
Tantomeno vale richiamare, in modo specioso, l’ovvio e per noi rigoroso rispetto dell’azione della Magistratura o le parimenti «sacre» garanzie costituzionali in capo ad ogni imputato o indagato della Repubblica.
Non provi, pertanto, a «buttarla in caciara». Dai fatti e dagli atti riportati dalla stampa e dai media emerge un quadro raccapricciante che lei, da ex ministro della Giustizia, dovrebbe solo stigmatizzare, pur avendo goduto, solo qualche settimana fa, del sostegno della lista del Presidente della Provincia destinataria di 1.706 voti con due consiglieri comunali eletti tra cui l’attuale Presidente del Consiglio.