Via Saragat e PNRR, opposizione sul pezzo
Politica
Settimana che si apre all’insegna di via Saragat, che in campagna elettorale riscosse la centralità della battaglia politica con tanto di impegno ufficiale per risolvere la questione dei rogiti e ufficializzare la posizione degli inquilini rispetto ad Acer. Il termine del 30 ottobre è stato abbondantemente superato e si attende l’inizio della stipula dei rogiti da parte del notaio, cosa che ancora non si verifica.
L’Amministrazione rassicura che gli impegni verranno rispettati ma l’opposizione incalza e stamattina Rosetta De Stasio ha provveduto a protocollare la richiesta di un Consiglio comunale, in seduta aperta, con l’invito a partecipare rivolto al presidente di ACER Lebro “per discutere sulla verifica dello stato di attuazione delle procedure in essere per la definitiva cessione in proprietà degli alloggi di via Saragat”. Sulla questione interviene anche Civico 22 che si dice addirittura pronto ad “
aiutare questa Amministrazione ad uscire dall’impasse che ha generato, ricominciando da capo e con serietà a mettere mano e risolvere i decennali problemi giuridici e strutturali di via Saragat”. Per Fausto Pepe, ex sindaco di Benevento, la transazione, sottoscritta tra ACER e gli assegnatari “al momento non ha prodotto gli effetti auspicati, anzi restano forti dubbi di carattere legale e amministrativo.
“Mancano tutta una serie di atti amministrativi, e di pareri”, sostiene Fausto Pepe, che rendono di fatto “inutile”, la transazione e si chiede se esista un parere da parte dei Revisori Contabili di ACER. Questione PNRR. La cabina di regia voluta dal sindaco comincia a prendere corpo. La capeggia il Rettore Canfora che nell’intervista rilasciata alla nostra emittente fu assai chiaro nel separare la sfera tecnica da quella politica. Una esigenza reclamata anche dalla stessa consigliera De Stasio che nella sua richiesta di Consiglio ad hoc sottolinea come le “cabine di regia” non possono sostituire il Consiglio Comunale né costituire uno strumento per effettuare scelte ed assumere decisioni “in privato” evitando, il doveroso confronto con la popolazione e con tutti coloro che la rappresentano e che hanno il dovere di tutelare l’interesse pubblico”.
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