Fare il centrodestra, più semplice è scalare l’Everest. Con questi chiari di luna, l’impresa atavica di mettere i tre partiti attorno ad un tavolo e farli dialogare appare cosa ardua. La lega, con l’intervento del segretario Grant, si dice pronta a rimettersi a lavoro visto il cambiamento dei quadri dirigenti azzurri. Meno propenso Fratelli d’Italia che però sostanzialmente intende che gli ostracismi ad oltranza non portano troppo lontano. E poi c’è sempre l’incognita Mastella. 
Il sindaco e i suoi canali di dialogo mai recisi con Tajani potrebbero preludere ad una clamorosa rentrèe nei ranghi di Forza Italia del sindaco alla ricerca di un posto al sole per le Politiche del 2023, sempre che la legge elettorale resti quella attuale. Insomma, il rischio è che se lo potrebbero ritrovare di nuovo come alleato e questo, di fatto, frena gli slanci di ognuno. Rebus sic stantibus lo stallo, vuoi o non vuoi, ruota attorno a Mastella direttamente e pure indirettamente. “Conviene allor che si balli” e che si cerchi un punto di raccordo. La Fiamma nicchia e Paolucci ne interpeta i sentimenti
