Mastella, fresco di rielezione, subito immerso nella sua attività principe, quella di architetto di politica. Le contrade subito messe in un cantuccio, le prime parole da sindaco rivotato dal 53% degli aventi diritto sono per le vicende nazionali. Quirinale e movimento di centro occupano la sua facondia post- elettorale. “In queste elezioni intorno a me non c’era il Pd, non c’erano il movimento 5 stelle e la destra
fascista. Non c’era nessuno. Ma io ora farò il mio movimento di centro e con me c’è molta gente disposta ad andare avanti”, dice nel suo intervento a Radio Capital. L’elezione del Capo dello Stato. Berlusconi o si guarda altrove? Per Mastella le congetture che possono portare l’ex Cavaliere al Colle sono attive ma con poche chances di successo. E allora lancia l’amico di sempre Casini per la battaglia che reputa complicata. Il Ceppalonico è particolarmente aspro con Carlo Calenda. I rapporti sembravano distesi dopo il passo indietro di Del Mese nella corsa elettorale beneventana. Così non è. “Calenda è uno spocchioso, non avrà mai la mia longevità politica”, dice risentito alla risposta dell’ex candidato a sindaco di Roma che ad una domanda sull’adesione al centro mastelliano aveva risposto con un algido “anche no”. Quasi una lesa maestà per il Nostro che ha reagito con virulenza verbale. “Non capisco il perché di una risposta così, è da ricordare che quando lui non era ancora in politica, con il mio Udeur il Pd ha vinto per l’ultima volta le elezioni nazionali, era il 2006”. Mastella ha poi difeso la sua indole ondivaga prendendo spunto anche da Giolitti e la sua capacità di governare di sponda “in un’epoca dove i partiti governano insieme e poi sono armati uno contro l’altro”. Insomma, per chi non avesse inteso Mastella governerà Benevento per i prossimi 5 anni, dice lui, ma ora ci sono le Politiche del 2023 da preparare e alle quali vorrà arrivare con piena cognizione di causa, per lui stesso o per qualche altro membro familiare.