Clemente Mastella ha vinto le elezioni. Il sindaco uscente si è imposto al ballottaggio col 52,7% battendo il suo sfidante Luigi Diego Perifano che si è fermato al 47,3% dopo una lunga, estenuante campagna elettorale iniziata addirittura nell’aprile scorso. Una vittoria che in termini numerici è di circa 1500 voti di scarto, cosa che ci restituisce il quadro politico di una città divisa che ora Mastella è chiamato a unire in controtendenza con quello che è stato il suo atteggiamento sin qui. Un sindaco ecumenico, cui Perifano, con grande aplomb, ha subito riconosciuto la vittoria, e annunciato la sua opposizione.
Mastella e il suo canonico bagno di folla del suo comitato elettorale e poi dal Massimo. Batte sulla tematica dell’uno contro tutti anche nell’ora della vittoria.
Non smette i panni gigioni della campagna elettorale e questo non è un buon biglietto da visita per quello che sarà il prosieguo di questo secondo mandato a Palazzo Mosti. In definitiva Mastella vince godendo del favore popolare e alla fine ha pagato la sua scelta delle dieci liste ma la sua vittoria non è stata plebiscitaria. Ora dovrà governare e lo farà con una maggioranza che è stata costruita per non dargli eccessivi grattacapi ma questo è tutto da dimostrare. E già serra i ranghi e ai suoi consiglieri chiede un patto di consiliatura senza arraffa arraffa e suchiaruote. Dal canto suyo assicura: “Non avrò tentazioni altre”, nel senso che non si candiderà alle Politiche del 2023 ma anche su questo qualche riserva è lecito coltivarla. Mastella è però il vincitore. Ha parlato alla pancia degli elettori e ha avuto ragione, a quelle contrade dimenticate, ad una fetta di popolazione nei confronti della quale Perifano e Moretti non sono riusciti a far passare il loro messaggio di cambiamento, il secondo più del primo. E allora riecco Clemente, il Ceppalonico, irridente e sarcastico. Ha visto le streghe per un paio di settimane ma oggi gode e a 74 anni è più che mai in sella. Vince Mastella, viva Mastella.