Penultimo giorno di campagna elettorale, poi le urne metteranno la parola fine ad una delle campagne elettorali più lunghe della storia berneventana, di certo la più lancinante, in cui non è mancato nulla. Essa arriva al termine di un quinquennio caratterizzato da ben quattro appuntamenti elettorali che hanno fatto di Palazzo Mosti un comitato elettorale permanente, un terreno su cui il sindaco uscente si muove con estrema disinvoltura. In questo caso, le amministrative, Mastella ha dato fondo a tutte le sue ernergie per spaccare i fronti avversari; ha drenato a destra e a manca, dal PD alla destra, dal M5S alla stessa candidatura Del Mese, nata e poi appassita nello spazio di un paio di settimane. Stringendo accordi con Conte e con Calenda ha condizionato e orientato la sua campagna elettorale ma non ha ottenuto l’obiettivo che si era prefissato e cioè la vittoria al primo turno seppur per una manciata di voti. Ora è costretto al ballottaggio e appare assai nervoso. E domani chiude al Massimo alle 19. Nel frattempo i 5 Stelle escono dal loro riserbo, tanto per usare un eufemismo, e dichiarano che la loro preferenza andrà a Perifano col quale hanno steso il programma di governo.
“Il Movimento, recita una nota a firma della rappresentanza parlamentare e consiliare, deve avere un ruolo attivo nelle funzioni di indirizzo della spesa e di vigilanza e controllo nell’utilizzo dei fondi del PNNR. Il Movimento può e deve farlo”, chiude la nota, “anche nel rispetto e in perfetta sintonia con il lavoro di opposizione che ha condotto”.