“Benevento esplode in un voto di liberazione”. Parole di Ambner De Iapinis, presidente del Movimento Benbevento Città Verde e che negli ultimi tempi ha assunto una posizione molto criticva nei confronti del sindaco di Benevento Mastella. Un sentimento ampiamente ricambiato con commenti assai aspri da entrambi i fronti. De Iapinis attacca
“A quattro giorni dal voto la città si veste di nuovo, ricorda il sabato del villaggio. Tutto bello, tutto in ordine, tutto pulito. Quando mai si era visto nei cinque anni precedenti? Questi episodi ricordano gli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso, quando passava il giro d’Italia e la città si vestiva a festa. È quello che sta succedendo in questi giorni, miracolo della campagna elettorale. L’altro giorno ho letto delle esternazioni del sindaco uscente riguardo alle sezioni elettorali da “presidiare e militarizzare”. Il sindaco uscente denuncia pubblicamente: “domenica e lunedì dovremo presidiare i seggi, senza mai lasciarli. Se qualcuno si deve allontanare per fare i propri bisogni, quel posto lo deve prendere un altro di noi. E poi filmate, riprendete la scena di quando i presidenti dei seggi leggono i risultati di ogni singola scheda.” No, non l’ha detto Crozza, lo ha detto proprio Mastella. Ma come, uno che si offende se lo chiamano vecchio e vecchio lo è, non è un’offesa, offende tutte le centinaia di scrutatori onesti e i presidenti di seggio, definendoli di fatto “imbroglioni?”.
Costoro dovrebbero, per queste gravissime dichiarazioni, insorgere e denunciarlo alle autorità competenti, talmente sono gravi le affermazioni nei loro confronti, dette da Mastella in un momento di “esaltazione” elettorale, davanti alla stampa e a centinaia di persone. Viviamo un centro storico terra di nessuno, baricentro di violenza e di sporcizia, senza regole, una babele che ha reso una tortura la vita dei poveri abitanti, una terra di nessuno. Incapacità anche di mettere un bagno chimico. Una Gesesa che spende e spande pagando dirigenti a gogò e che si interessa di tutto: illuminazione, piantumazione di alberi, tumori alla mammella, tra poco aprirà anche discoteche e paninoteche. Gesesa dimentica di essere un ente idrico e fa la Croce Rossa. Pensi, invece di spendere e spandere con i soldi dei cittadini, ad abbassare le tariffe degli utenti che comprano acqua minerale. In questi ultimi anni si è creato il più grande apparato di “oligarchie”, sperpero di danaro pubblico, tra nomine, presidenze, incarichi e compensi da nababbi e i giovani, quelli normali, quelli liberi, costretti in massa a lasciare questa città”.