La battaglia delle elezioni non risparmia la Rocca dei Rettori. Roventi le polemiche tra PD e Provincia che innescano botta e risposta continui. Alle intenzioni di Di Maria di querelare il sindaco di Foiano Ruggiero e il gruppo piddino aveva replicato il PD di Benevento con una dura reprimenda contro il “ragioniere” Di Maria. Che ora controreplica.
“E’ degno di attenzione lo straordinario impegno che il PD pone nello scrivere sul nulla riuscendo ad individuare, tra un cumulo di falsità e sciocchezze, ciò che meglio si presta, in piena campagna elettorale, a trasformarsi in ottime bufale per Comunicati Stampa. I firmatari palesi e, soprattutto, gli estensori occulti dei documenti del PD che invadono in questi giorni le Redazioni sono prestidigiatori di stupefacente abilità. Per quanto mi riguarda, innanzitutto, io sono orgoglioso di rappresentare (anche) la mia terra di provenienza, l’Alto Tammaro, che il PD ritiene dover gratificare con parole sprezzanti, le stesse riservate all’hinterland beneventano. E sono altrettanto orgoglioso di appartenere alla categoria dei “ragionieri”, come, facendomene una colpa, mi ricorda continuamente il PD, ritenendo evidentemente tale titolo professionale infamante e persino degno di costituire una novella bolgia cui il Sommo Dante non aveva avuto tempo o modo di pensare. Poi, devo ribadire che, con la mia Presidenza, questa Provincia è un “Palazzo di Vetro”, perché fa della trasparenza e della correttezza degli atti amministrativi la propria linea guida. Tutti, soprattutto i Consiglieri, hanno piena libertà di accesso, secondo i dettati di legge, agli atti e ai provvedimenti amministrativi. Detto questo, è davvero difficile rispondere qualcosa a chi arriva a scrivere essere stato soltanto un “errore di battitura” (ovvero un problema di tastiera e/o di “word processor”?), confondere due parole dal significato assai diverso e nemmeno accostabili per assonanza quali sono “sentenza” e “delibera”. E’ probabile, però, che il firmatario palese o l’estensore occulto dell’ultimo documento del PD, per commettere tale e altri errori similari, sconti più di qualche debito culturale e formativo in diritto amministrativo e diritto degli enti locali. O che si trovi in ambasce nel distinguere tra Decreto legislativo, Decreto legge, Regolamento, nota di indirizzo, Albo Pretorio, Protocollo generale e quant’altro. E, soprattutto, che non riesca a mettere a fuoco la differenza tra “inconferibilità” e “nullità”. Le quali cose, in verità, continuano ad essere diverse. Che dire, ancora, dell’intergalattica “fake news” secondo la quale io sarei stato “il primo ed unico Presidente della storia della nostra Provincia” a ricevere un provvedimento interdittivo dal 1860!
Come tutti sanno, io non ho ricevuto alcun provvedimento interdittivo. Ma è arduo discutere con chi si deve confrontare anche con concetti che, in verità, non appaiono certo astrusi. Esempio: cosa pensare di chi il 10 settembre u.s. approva senza discussioni in Consiglio Provinciale l’assestamento di Bilancio, ed oggi, dopo 11 giorni, scrive che io avrei indebitato l’Ente per dieci milioni di Euro per (nientemeno!) realizzare opere pubbliche? Delle due l’una: o il firmatario palese / estensore occulto di questa corbelleria forse non era presente a sè stesso il 10 settembre in Aula consiliare; o forse non è presente oggi a sé stesso scrivendo queste cose. P.S.: Può anche darsi che il firmatario palese / estensore occulto del documento del PD non sappia che il 10 settembre scorso si è svolta una seduta del Consiglio provinciale”.