La questione Osl più che mai centrale alla attuale fase politica ed elettorale. Il resoconto vergato dal presidente Ricciardi attende ora la risposta del Ministero degli Interni cui Mastella si è rivolto in più di una occasione per segnalare le divergenze vistose che intercorrono tra Palazzo Mosti e organismo di liquidazione. “Se dovessi rioconfermarmi il collegio dovrà essere riformulato” ha detto ieri al nostro microfono e questo la dice lunga sul grado logorato di coabitazione che va avanti da almeno tre anni presupponendo che i precedenti due siano stati dettati da una sostanziale cordialità andata via via perdendosi nel tempo. Fino ad arrivare al documento inviato giovedi al Viminale che si potrebbe interpretare come una sorta di autotutela rispetto alla gravità delle accuse mosse al Comune che pur erano palesi negli anni passati. Un ritardo nella presa di coscienza che pure il collegio dell’Osl dovrebbe spiegare e di cui Roma, probabilmente, chiederà conto. Tutto questo nell’interesse dei creditori, piccoli e grandi, che rischiano di non vedere mai esaudite le loro sacrosante richieste di essere pagati. E tuttavia sono tante le ambiguità. Quella dei beni eredi Serino, per esempio, un affare da svariati milioni di euro sulle cui modalità e consulenze legali si attendono risposte; così come il milione e 600mila euro di imposte dei tributi riscossi dal Comune e di cui l’Osl asserisce la non conoscenza. L’Amministrazione si difende. Nel pomeriggio una nuova puntualizzazione dell’assessore Sereluca. “Per dare maggiore chiarezza alle due contabilità abbiamo effettuato la separazione tra l’Ente e il dissesto, in quell’occasione furono trasferiti i primi 9 milioni e mezzo”. E qui la Serlkuca chiama in causa proprio l’Osl. “Come mai quelle somme non sono servite per pagare i creditori? Tali somme per poter essere impegnate necessitano di una regolamentazione contabile che ad oggi è ancora mancante nonostante lo stesso OSL sia stato sollecitato in merito anche dal Ministero dell’Economia e delle Finanze”.
