Una conferenza stampa a doppio taglio quella di Angelo Moretti che oggi ha reso noto il suo programma, ma molto rra già stato evidenziato nel corso degli ultimi mesi. Moretti e il cahiers de doleances, cita i sanculotti della Bastiglia e la borghesia vincente dell’Illuminismo perchè a suo avvisdo c’è bisogno di “illuminazione” delle intelligenze per trarre fuori Benevento dalle secche della rovina che è alle porte. Un green new deal che, dice, è già nei fatti, cioè inserito nel programma di governo nazionale ma che attende d’essere posto in pratica con dosi massicce di buona governance per restituire speranza ad una città cui non basta l’interlocuzione diretta coi potenti di turno. L’ombra di Mastella inevitabilmente grava a via Traiano. Moretti non ci sta a passare per bamboccio e tira fuori le sue credenziali, corroborato dalla sagace Gabriella Giorgione, sulle sue esperienze in tema di walfere e di menagerialità. Che non è comuendipendente ma spazia altrove. Non a caso porta con se il libro La Casta e passa al contrattacco di Mastella a cui imputa un inizio di carriera politica all’insegna della furbizia.
La guerra di Mastella lo inquadra come l’avversario più temibile. Sa bene il sindaco che la Santa Alleanza dei tre suoi oppositori è nei fatti e il ballottaggio si presenta davvero come un “one against” all con risvolti del tutto imprevedibili.
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